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Firenze, caos sicurezza e la sinistra resta a guardare

Christian Campigli
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Sicurezza e sinistra non hanno mai fatto rima. Troppe le chiusure culturali su un tema tanto sentito dai cittadini (anche quelli che votano Partito Democratico), quando identificato dai nipotini di Carlo Marx come sinonimo di destra e di repressione. La giunta che guida Firenze è andata, nell'ultima settimana, in totale confusione sull'argomento. Il sindaco Dario Nardella ha prima criticato aspramente la proposta del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di utilizzare una vigilanza armata per difendere le nostre preziose opere d'arte. “La vigilanza armata agli Uffizi c'è dal tempo dei Medici”, gli ha ricordato il direttore Eike Schmidt. Poi, quando una banda di marocchini ha brutalmente picchiato un disabile mentale nel quartiere popolare di Rovezzano, il presidente del Quartiere Due ha puntato il dito contro il governo Meloni: “I consiglieri leghisti, visto che il proprio partito siede al Governo, si impegnino per interloquire col ministro per far avere a Firenze più agenti, invece di rimandare sempre la palla nel campo della Polizia Municipale sui temi di ordine pubblico e sicurezza”.

 

 

Infine, oggi, la giunta comunale ha avanzato la proposta di usare steward privati (da pagare con soldi pubblici) per provare a risolvere l'annoso problema del parco delle Cascine. La più grande area verde fiorentina, ostaggio da anni di un gruppo di centocinquanta spacciatori clandestini extracomunitari. Un'idea criticata con asprezza dall'intera opposizione. “Consideriamo fondamentale la presenza dell’esercito nel punto più problematico delle Cascine: la fermata della tramvia T-1, da anni vera e propria zona franca per spacciatori e acquirenti di droga – hanno sottolineato i consiglieri di Fdi, Alessandro Draghi e Jacopo Cellai - Pensiamo che gli steward invece sarebbero utili, oltreché per la movida in centro, anche per aumentare la sicurezza in altre zone a rischio criminalità diffusa, luoghi che soffrono il problema delle effrazioni dei vetri delle auto e di piccoli furti a danno di residenti e commercianti”.

 

 

Sulla medesima linea anche il capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio, Federico Bussolin: “Seriamente il risultato del famigerato Masterplan del Parco delle Cascine consiste nello sparpagliare alcuni steward? Dopo anni nei quali l’amministrazione ha mandato in quella zona la polizia municipale senza dotarla di strumenti di difesa come il taser, rimediando anzi aggressioni e ferite a donne e uomini in divisa, oggi l’assessore Albanese ci fa capire di non avere più idee per affrontare la situazione e inizia a raschiare il barile con soluzioni spot senza un vero contrasto del crimine”.

 

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