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Renzi prova lo strappo al Senato. E Calenda pensa al gruppo misto

Luigi Frasca
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Italia Viva prova lo strappo al Senato e fonti del partito annunciano che domani formerà un nuovo gruppo a Palazzo Madama separandosi da Azione. Una mossa che dal partito di Calenda non hanno voluto commentare ufficialmente anche se trapela l’irritazione per un’operazione che giudicano una forzatura del regolamento del Senato che prevede l’impossibilità di formare nuovi gruppi sotto le sei unità. Ma intanto sui social Carlo Calenda elenca le priorità e «le cose di cui vogliamo parlare nei prossimi mesi» e sembra fare un altro passo alle spalle di Italia viva e Matteo Renzi. Gli ex sodali del Terzo polo, in Parlamento ormai ai titoli di coda (l’ultima cosa che avevano in comune erano i gruppi di Camera e Senato), non passa giorno che non si lascino andare a polemiche e botta e risposta non proprio da compagni di banco (l’ultimo via social tra Matteo Richetti e Ivan Scalfarotto). «Nei prossimi giorni», sempre a leggere la timeline di Calenda, dovrebbe essere presa una decisione definitiva. Ma la voce di una assemblea da tenere in queste ore viene smentita dai due partiti.

 

 

«Di sicuro c’è che Matteo è stufo. Calenda ha lanciato il sasso e ora prende tempo per non finire nel misto», spiegano fonti vicine a Renzi. «Carlo ha sfasciato tutto», lamenta la senatrice e coordinatrice di Iv Raffaella Paita. E a parte una certa freddezza che serpeggia tra alcuni parlamentari di Iv-Azione sul divorzio (ieri Luigi Marattin e Enrico Costa hanno annunciato un tour insieme in Italia da settembre «per parlare di Fisco e Giustizia»), la questione al centro delle discussioni di deputati e senatori è sempre quella legata al futuro in Parlamento di Italia viva e di Azione. A Montecitorio i problemi sono minori.

 

 

I deputati di Calenda sono 11 e quelli di Renzi 10. Con una deroga alla soglia di 20 componenti (il nuovo regolamento che abbassa a 14 il limite entra in vigore la prossima legislatura) si possono fare due gruppi autonomi. È già successo con Noi moderati e Avs. Una deroga servirà anche per il simbolo, comune alle ultime elezioni. Il logo di «Renew Europe», utile in chiave elezioni europee, può essere anche usato in condominio. C’è un precedente anche qui: +Europa, con Emma Bonino e Bruno Tabacci che dopo le urne insieme hanno poi preso vie diverse. Al Senato cambia tutto. Italia viva avrebbe i sei componenti necessari a fare gruppo. Per Calenda, fermo a quattro senatori, si aprirebbe la via del Misto, dove si può formare una componente, salvo una campagna acquisti estiva sempre possibile.

 

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