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Forza Italia, Tajani si prende il partito: le nomine dei fedelissimi

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Nuove nomine in Forza Italia, su indicazione del segretario nazionale Antonio Tajani: responsabile del settore Portavoce è Raffaele Nevi che individuerà, inoltre, una figura per i rapporti con la stampa estera; il responsabile del settore Principi, valori e memoria storica di Forza Italia è Gregorio Fontana; il responsabile del settore Elettorale è Alessandro Battilocchio; il responsabile del Settore Organizzazione sarà Francesco Battistoni, al posto del dimissionario Gregorio Fontana. Sono riconfermati gli altri responsabili di settore. 

 

 

Con la nomina di tre suoi fedelissimi nei posti chiave (organizzazione, elezioni e portavoce) Antonio Tajani di fatto prende il ‘comando’ di Forza Italia, almeno fino al Congresso, fissato il 24-25 febbraio a Roma, marcando in senso ancora più governista la geografia politica interna del partito dopo la scomparsa del leader Silvio Berlusconi. Il segretario affida a Francesco Battistoni da Montefiascone, suo storico braccio destro, già sottosegretario all’Agricoltura del governo Draghi, la ‘macchina’ sul territorio e, tramite Alessandro Battilocchio, potrà gestire ogni campagna elettorale, ma soprattutto - la cosa che più conta specialmente in tempi di magra e senza la forza attrattiva del Cav - avrà in mano le chiavi che più pesano: quelle della selezione dei candidati al momento delle liste. 

 

 

Non solo: il vicepremier e ministro degli Esteri, avrà una sua ‘voce’, il portavoce Raffaele Nevi, attuale vicepresidente vicario del gruppo alla Camera, che curerà «i rapporti quotidiani con la stampa», creando «analoghe strutture a livello regionale e provinciale sotto la direzione dei coordinatori regionali e locali», come scritto nel comunicato finale della segreteria riunitasi stamane. Se Nevi, che dovrà anche individuare «una figura per i rapporti con la stampa estera», sarà il ‘braccio operativo’ sul fronte dei media, ora andranno definite le competenze del senatore Alberto Barachini, confermato alla ‘Comunicazione e immagine’. C’è chi immagina per il sottosegretario all’Editoria un ruolo più di strategia. Di certo, con questi innesti, compreso il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, Tajani potrà blindare la ‘macchina’ di un movimento ma la strada è tutta in salita. «Non è facile raccogliere l’eredità di Silvio, Tajani rischia di bruciarsi in qualsiasi momento», dice a mezza bocca un big. Da qui la necessità di muoversi a piccoli passi, anche perché i malumori di chi accusa Tajani di essere troppo appiattito sulla Meloni continuano a serpeggiare e c’è chi lo critica per non aver ‘allargato’ il suo board (ai governatori per esempio), prediligendo gli uomini più fidati. Ha creato qualche discussione il caso di Tullio Ferrante, il parlamentare più vicino a Marta Fascina, attuale ‘uomo delle tessere’, che non ha avuto l’upgrade a cosiddetto responsabile di settore come Battilocchio e dovrà attendere una modifica ad hoc dello statuto. C’è chi, infatti, si è chiesto se fosse stata una semplice dimenticanza o altro, visto i rumors passati di frizioni tra Tajani e Fascina. Da qui il chiarimento con una nota di integrazione per precisare che anche il sottosegretario dei Trasporti sarà promosso a ‘capo’ del settore del tesseramento.

 

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