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Reddito di cittadinanza, il governo non fa marcia indietro. La sinistra aizza le proteste

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Sul Reddito di cittadinanza il clima resta incandescente con scambi di accuse reciproci tra maggioranza e opposizione. E da parte del governo non c'è nessuna marcia indietro all'orizzonte: chi è occupabile perderà il sussidio, chi va sostenuto sarà aiutato, resta il punto fermo. Si fa strada, però, la consapevolezza che qualcosa nella comunicazione non abbia funzionato, che occorra spiegare meglio e non basti arginare le proteste. Così tre giorni dopo l'invio degli sms che comunicano la sospensione dell'assegno a 169mila famiglie, arrivano le Faq sul sito del ministero del Lavoro e una circolare dell'Inps. E sembra accantonata anche la proposta, che questo fine settimana ha gettato altra benzina sul fuoco, di una commissione parlamentare d'inchiesta sui controlli sul Reddito di Cittadinanza, bollata da M5S come "bullismo istituzionale".

 

 

Pd, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle chiedono di portare la questione in parlamento, con una informativa del governo. "Quanto sta avvenendo in queste ultime ore, con il governo che scarica sui sindaci l'onere di farsi carico delle 169mila famiglie che hanno ricevuto l'sms con l'indicazione che da agosto non riceveranno più il reddito di cittadinanza, è indecoroso per le Istituzioni repubblicane", ha attaccato il dem Arturo Scotto, sollecitando una informativa alla Camera. "Chiediamo al Governo - ha detto la segretaria Pd Elly Schlein - di venire a riferire al più presto perché è incredibile non solo che abbiano deciso di fare la guerra ai poveri, ma anche che non abbiano preparato minimamente questi passaggi, accompagnando con una corretta informazione e dando sostegno alle misure di supporto che devono essere messe in campo". Il M5S chiede di agire "subito per fermare questa macelleria sociale". Il leader Giuseppe Conte ha ricordato che "in base allo studio di Confesercenti, il taglio del Reddito di cittadinanza a regime finirà per danneggiare anche i consumi per una cifra pari a 1 miliardo l'anno". L'ex premier chiede di convocare un Cdm per "provvedere con urgenza a porre rimedio". Per il leader di Azione Carlo Calenda, il provvedimento è stato "eseguito male e comunicato peggio. Siamo favorevoli alla limitazione dell'accesso al Reddito di chi, senza figli o disabili a carico, ha la possibilità di lavorare", ha affermato, ribadendo che occorrevano però dei correttivi.

 

 

Resta intanto aperto il fronte del salario minimo. La Camera potrebbe votare giovedì sulla sospensiva di 60 giorni chiesta dal centrodestra la scorsa settimana. Dopo l'apertura del premier Meloni, non è ancora stato fissato alcun appuntamento con i leader dell'opposizione ed è difficile che l'incontro possa tenersi prima della pausa estiva. "Una disponibilità solo a chiacchiere", per il Pd che, al di là di come andranno i lavori in Parlamento, prepara per le prossime settimane una iniziativa politica che tenga alta l'attenzione. Di fronte alle critiche Meloni, di ritorno dalla missione negli Stati Uniti, tira dritto: in una intervista alla tv americana Fox news replica che "l'unico modo che ho per rispondere è con i risultati".

 

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