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Autostrade, in alcuni tratti i limiti di velocità saranno più alti. Il piano del governo

Angela Barbieri
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«Noi giovedì arriviamo» in Consiglio dei ministri, «come promesso, dopo mesi di lavoro e di audizioni con il disegno di legge sulla sicurezza stradale che non è un decreto chiuso, ma è un disegno di legge a cui il Parlamento potrà apportare tutti i miglioramenti, cambiamenti ed emendamenti possibili». Ad annunciarlo è il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine dell’assemblea a Roma di Assarmatori, che svela anche un’altra novità allo studio del suo dicastero: in alcuni tratti delle autostrade sarà possibile andare oltre il limite dei 130 chilometri orari. «Lo stiamo studiando con le società che gestiscono le autostrade laddove c’è un tasso di incidentalità pari allo zero e ci sono tre o quattro o cinque corsie, come sulla Milano-Laghi, in alcuni orari poter alzare anche il limite di velocità dagli attuali 130 come in tanti paesi europei. Ovviamente, non penso al nodo Cormano-viale Certosa a Milano dove già se fai a 30 chilometri orari è tanto», spiega il ministro che proprio ieri ha tenuto una riunione per lo sblocco dei lavori di una infrastruttura strategica come la Gronda di Genova. Diverse le novità previste nella riforma del codice della strada.

 

 

 

«Ci sono alcuni principi per i neopatentati», spiega Salvini. Quali sono? Durante i primi tre anni non si potranno guidare auto di grossa cilindrata, coloro che verranno fermati mentre utilizzano il telefonino alla guida verranno fermati e sarà sospesa la patente. Una sospensione che dovrebbe essere breve, da una settimana a dieci giorni. Inoltre, i recidivi pizzicati al volante sotto effetto di alcol e droga si vedranno revocata la patente in modo definitivo. È il cosiddetto ergastolo della patente, una sanzione a vita. Infine ci sarà un intero pacchetto dedicato all’educazione stradale a scuola. «Poi - aggiunge il ministro - ci saranno norme a tutela dei ciclisti per evitare i sorpassi senza un metro e mezzo di spazio e norme per i monopattini, che trent’anni fa non c’erano, che prevedono casco, targa e assicurazione per la sicurezza loro e degli altri. Conto che non faccia miracoli, ma salvi vite».

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