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Nuovo Pd, polemiche sempre uguali: solito assalto contro il governo Meloni

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Elly Schlein si è presa un po’ di giorni di riposo, ma il capogruppo del Pd all’europarlamento Brando Benifei no e trova un momento per un attacco prepasquale all’esecutivo: «Il governo Meloni si conferma alleato di Orban - ha scritto - con il ricorso della Commissione europea contro la legge ungherese che discrimina le persone Lgbtq+ si sono schierati 15 Paesi dell’Unione, tra questi non c’è l’Italia. Negli anni passati il nostro Paese si è sempre posizionato in Europa dalla parte dell’avanzamento dei diritti, per questo incalzeremo il governo affinché cambi posizione, non ci lasceremo ’orbanizzare’ senza reagire!».

 

 

Ma cosa è successo? In Ungheria Viktor Orban ha promulgato una legge che vieta la diffusione della «propaganda omosessuale ai minori, sui media e nelle scuole». Un’iniziativa che ha scatenato le ire della Commissione europea che ha deciso di fare causa davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Sono 15 i Paesi che hanno deciso di aderire al procedimento e tra questi non c’è l’Italia. Oltre Benifei reazioni anche dal Movimento 5 Stelle, Azione, Più Europa e Alleanza Sinistra e Verdi che con i loro rappresentanti, che hanno aderito all’intergruppo parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti delle persone Lgbtq+, hanno parlato di «un’incomprensibile vicinanza al blocco di retroguardia dell’Unione europea». Aggiungendo: «Il nostro impegno è finalizzato a lanciare una sfida al governo affinché finalmente si giunga anche in Italia a riconoscere a tutti i cittadini piena parità davanti alla legge».

 

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