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Calenda da Vespa fulmina Schlein: “Linea Pd del tutto sovrapponibile al M5S”

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Carlo Calenda va allo scontro con Elly Schlein e la nuova gestione del Partito Democratico. Il leader di Azione è stato ospite di Bruno Vespa alla trasmissione Cinque minuti e poi a Porta a Porta, entrambe in onda su Rai1, ed ha allontanato una possibile alleanza con i dem: “Schlein è contro i termovalorizzatori, contro i rigassificatori. Ha delle posizioni molto ideologiche, lontane dalle mie, però sul salario minimo le ho detto ‘facciamolo’. Il confronto è sempre nel merito delle cose, il resto non mi interessa. Scissione nel Pd? Secondo me non è rilevante, perché non credo che spostano voti o almeno io non li sto andando a cercare. C’è un pezzo del Pd che quella linea, sovrapponibile a quella del Movimento 5 Stelle, non la condivide. I riformisti devono decidere che fine vogliono fare. La linea di Pd e Cinquestelle è praticamente identica, non trovo un argomento su cui non siano in sintonia, tranne per ora l’Ucraina, perché viene dalla gestione di Enrico Letta”.

 

 

In particolare Calenda va avanti senza esitazioni sull’appoggio all’Ucraina: “Non possiamo permettere l’avanzata di Vladimir Putin in Ucraina, non solo per gli ucraini, ma perché se non lo fermiamo, la prossima volta sarà la Polonia o la Georgia. Questo è un cordone di sicurezza che gli ucraini stanno pagando con un sacco di morti. Non si potrà arrivare a Mosca con i carri armati, ma a un certo punto sarà la Russia a fermarsi e la Russia in questo momento non dà segni di volersi fermare. Se la Russia decidesse il cessate il fuoco, sarebbe molto difficile per l’Ucraina dire no. Certamente richiederebbe indietro i territori occupati, però questa cosa Putin non la può fare per ragioni di politica interna, perché il vero problema è che ormai la sua dimensione dal 2014 si regge sulla capacità di dimostrare che lui può intervenire nel ex sfera di influenza sovietica in maniera massiccia e spregiudicata”.

 

 

“Schlein e Meloni sono due facce della stessa medaglia?” la domanda di Vespa nell’edizione del 29 marzo. Calenda risponde così: “Entrambe estremizzano il dibattito. La salute è la grande emergenza sociale e qui stiamo parlando di tutto, tranne che di quello. Il Pd fa lo sciopero con i sindacati sul codice degli appalti? Ma facesse delle proposte”. Poi la chiusura sul futuro del Terzo Polo: “Matteo Renzi ha fatto quello che aveva promesso, ha fatto un passo indietro. Il nuovo partito unico nascerà il 10 giugno”.

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