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Pd, Schlein deve sottostare al ricatto dei capicorrente: la richiesta dei vecchi del partito

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Elly Schlein si sta muovendo con cautela per evitare di arrivare a rotture con il resto del Partito Democratico durante la sua opera di rinnovamento. E questo comportamento è apprezzato dalle alte sfere dei dem, ma c’è anche qualche grattacapo per la neo segretaria, riferito da Affari Italiani: “I capicorrente e gli storici big Dem che fin dall'inizio l'hanno appoggiata e hanno contribuito alla sua elezione non faranno sconti. Nel breve periodo non sembrano, tranne colpi di scena, esserci problemi, ma in prospettiva non saranno solo rose, ma anche spine. Ad esempio quando verrà il momento di fare le liste delle elezioni europee del 2024 Schlein non potrà fare ciò che vuole e mettere solo e soltanto i suoi in lista”.

 

 

Dario Franceschini, Nicola Zingaretti, Andrea Orlando, Graziano Delrio e Peppe Provenzano sono alcuni dei nomi che dovranno essere soddisfatti, così come bisognerà tener conto del peso di Lorenzo Guerini e della sua Base Riformista. Inoltre dentro al Pd non vedrebbero di buon occhio un’alleanza troppo spinta con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, nonostante la pressione di Francesco Boccia verso questa direzione. Inoltre i capicorrente frenerebbero Schlein in caso di un’eventuale crisi governo, non gradendo l’ipotesi di elezioni anticipate come lei potrebbe volere.

 

 

“Per ora la luna di miele, spinta dai sondaggi che continuano a dare il Pd in rialzo con il sorpasso certificato sui 5 Stelle, regge e Schlein va avanti serena, ma dietro le quinte sa perfettamente che prima o poi dovrà pagare un prezzo ai big Dem che l'hanno appoggiata e hanno consentito la sua elezione” il resto della ricostruzione del sito sul comportamento che dovrà tenere la nuova leader.

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