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Decreti sicurezza Salvini, scontro in commissione: le opposizioni lasciano l'Aula

Edoardo Romagnoli
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Giorgia Meloni prova a disinnescare la polemica sulle proposte di legge per rispristinare i «decreti Salvini», presentate ieri dalla Lega in Commissione Affari costituzionali alla Camera, rispondendo ai cronisti durante la conferenza stampa a Cutro dopo il Consiglio dei ministri. «Molte misure sono ricomprese all’interno di questo provvedimento» ha detto la premier. Il deputato leghista Igor Iezzi, relatore e primo firmatario della proposta, sentito da «Il Tempo», ha dichiarato «nella bozza del decreto Cutro che girava fino a ieri non ho visto le proposte che abbiamo fatto, ma nel caso fossero state incluse ne sarei molto felice vorrebbe dire che il lavoro che abbiamo fatto in Commissione è servito».

Ieri infatti è stata incardinata, nella I° Commissione della Camera, la proposta di legge di Iezzi. Una seduta «più turbolenta del solito» ha spiegato il primo firmatario. Le opposizioni infatti hanno cercato di impedire che avvenisse la discussione adducendo come motivazione il fatto che, nelle stesse ore a Cutro, si stava svolgendo il Consiglio dei ministri che all’ordine del giorno presentava un decreto sui migranti. «La mia proposta di legge e il decreto Cutro trattano di due tematiche affini, ma differenti» ha ricordato Iezzi.

In effetti la proposta del deputato leghista punta a «ridurre la discrezionalità nel rilascio dei permessi speciali. Oggi alla protezione sussidiaria e allo status di rifugiati, regolata da norme internazionali, è stata aggiunta la protezione umanitaria motivabile per un gran numero di ragioni. Il fatto è che un terzo dell’accoglienza è fatta da quello. Noi crediamo vada regolata» aveva dichiarato il deputato leghista intervistato dal Corriere della Sera. Il decreto Cutro tratta invece di «disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione regolare». In ogni caso «se il decreto del governo dovesse presentare al suo interno proposte simili a quelle che ho presentato io la mia proposta decadrebbe» ha evidenziato Iezzi. Le opposizioni si sono giocate anche la carta della richiesta di abbinamento di una loro proposta a quella presentata dai deputati della maggioranza; circostanza che avrebbe rinviato i lavori della Commissione. Il Partito democratico e +Europa infatti avrebbero voluto abbinare alla proposta di legge di Iezzi quella depositata dal segretario di +Europa Riccardo Magi ridenominata «Ero straniero». «Abbiamo ridepositato e chiesto l’avvio dell’esame della proposta di legge della campagna «Ero straniero» per superare la Bossi-Fini e creare un sistema di ingressi legali per ricerca di lavoro e di regolarizzazione degli stranieri già presenti in Italia a determinate condizioni». Il fatto è che l’abbinamento va votato e oggi in Commissione non era previsto il voto. Tra l’altro, come ha ricordato Iezzi, «la calendarizzazione della data» in cui presentare la proposta della Lega «è avvenuta il 22 febbraio, quindi le opposizioni avevano tutto il tempo per chiedere l’abbinamento. Evidentemente, quello di oggi è stato solo un tentativo di rimandare i lavori della Commissione».

Nonostante Pd, Azione, Italia Viva, M5S e Alleanza Verdi-Si avessero chiesto di rinviare la seduta alla prossima settimana alla fine la proposta è stata incardinata e l’iter è stato avviato, circostanza che ha fatto infuriare le opposizioni che hanno deciso di abbandonare l’aula. «Una nuova inaccettabile forzatura da parte della maggioranza a cui abbiamo reagito abbandonando i lavori della Commissione Affari costituzionali insieme alle altre opposizioni - hanno dichiarato la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani e la capogruppo in Commissione Affari costituzionali, Simona Bonafè - Alla base della nostra scelta la decisione della destra di voler incardinare in Commissione la proposta leghista che sostanzialmente punta alla reintroduzione dei fallimentari decreti sicurezza voluti da Salvini quando era ministro dell’Interno e da noi modificati nella scorsa legislatura. Tutto ciò a pochi minuti dal Consiglio dei ministri che si riunisce a Cutro e che affronta questi stessi temi. Sarebbe stato logico e persino ovvio rinviare questa discussione, come abbiamo chiesto, dopo aver conosciuto le decisioni di oggi del governo e dopo l’abbinamento anche della proposta di Magi che ha ripresentato la legge di iniziativa popolare «Ero straniero» da noi sottoscritta».

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