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Migranti, Meloni alza la voce con l'Ue: “Stroncare la tratta illegale”

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Non accontentarsi di soluzioni di facciata per risolvere il fenomeno epocale delle migrazioni, ma piuttosto intervenire con fermezza per stroncare la tratta illegale di esseri umani. Nel giorno in cui la neosegretaria del Pd, Elly Schlein, chiede le dimissioni del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per il naufragio vicino al litorale di Crotone, tirando in ballo anche il ministero delle Infrastrutture Matteo Salvini e il Mef di Giancarlo Giorgetti, Giorgia Meloni chiede all’Europa di non lasciare l’Italia da sola in quella che considera una «battaglia di civiltà». Nella lettera indirizzata due giorni fa al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, e al primo ministro di Svezia, paese titolare della presidenza Ue, Ulf Kristersson, la premier ribadisce la linea del governo: l’unico modo per affrontare il tema dei flussi migratori è fermare le partenze.

 

 

Nelle due pagine scritte Meloni non può che partire dalla tragedia avvenuta domenica scorsa nella quale sono morte decine di persone. «Ha sconvolto tutti noi - confessa la premier -. È nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie come queste si ripetano». «Si tratta di una sfida difficilissima», ammette, ma proprio per questo «non possiamo cadere nella tentazione di accontentarci di facili soluzioni di facciata, utili forse sul piano comunicativo, ma del tutto inadeguate a risolvere la questione». Per la presidente del Consiglio non si tratta di trovare gli strumenti per annullare la migrazione verso l’Europa, «ma di stroncare la tratta illegale di esseri umani, e fare in modo che il fenomeno migratorio sia gestito nel rispetto delle regole e della sicurezza, e con numeri tali da consentire l’effettiva integrazione di chi viene in Europa con la legittima aspirazione a una vita migliore». 

 

 

Ecco perché, evidenzia, è fondamentale distinguere l’accoglienza di profughi e rifugiati dalle politiche migratorie connesse a chi, «comprensibilmente», chiede di venire in Europa per ragioni economiche. «Confondere i due piani, come si è spesso fatto fin ora, va a discapito proprio dei più fragili e bisognosi di aiuto. E non è giusto», attacca Meloni sollecitando una politica unica europea sui rifugiati. «L’Italia - conclude Meloni - è pronta, a partire dal prossimo Consiglio Europeo, a dare il suo contributo a ogni iniziativa comune che vada in questa direzione, per evitare di ritrovarci a breve a piangere nuove tragedie. Confido che non sia sola in questa battaglia di civiltà».

 

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