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Pd, c'è già aria di fuga. Il primo big a dire addio a Schlein: "Non sono gradito"

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Dopo la festa i soliti tormenti democratici. Il rischio di scissione al momento appare limitato, ma già si vedono le avvisaglie di una fuga di esponenti di peso dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd. Il day after tra i sostenitori di Stefano Bonaccini è di delusione, forte preoccupazione e attesa, si apprende da un retroscena di Adnkronos. Insomma, gli "sconfitti" attendono un segnale dalla nuova segretaria.

 

Parliamo dell'area che fa capo a Lorenzo Guerini, a parte dei dirigenti dem da Brando Benifei in Europa alle due capogruppo, l’ampio schieramento di sindaci e amministratori che aveva scommesso sul governatore dell'Emilia-Romagna. "Ora dipende tutto da lei", avvertono anonimi dem, "la preoccupazione è forte, il rischio di un’emorragia di dirigenti ed elettori è concreto", si spiega.

 

Fa rumore, poi, l'uscita di Beppe Fioroni, storico dirigente della Margherita, tra i fondatori del Pd. Un addio consumato in seguito alla frase di Schlein: "Stefano Bonaccini si accompagnava persino con Beppe Fioroni...", che ha mandato su tutte le furie il dem. "Ho sempre detto che me ne sarei andato quando venivo cacciato" spiega Fioroni a LaPresse, "poi ho letto un intervento di Schlein che diceva quelle parole. In questo partito non mi sento più legittimo ospite, gradito". "Ho ricevuto l'avviso di sfratto. Lungi da me l'idea d'impedire a Schlein di costruire un partito di sinistra", lo sfogo di Fioroni. Che potrebbe essere presto seguito da altri. 

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