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Primarie Pd, a Roma è testa a testa tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini

Claudio Querques
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Era il grande favorito. E in- fatti Stefano Bonaccini nel voto dei circoli vince anche ai tempi supplementari- la settimana di proroga concessa agli iscritti del Lazio e della Lombardia - e con una scarto di circa 20 punti percentuali. Ma mai come ora quella del governatore emiliano sembra una vittoria di Pirro. Il suo staff era sicuro della vittoria ed era in preda al panico. La sua rivale Elly Schlein lo ha battuto nei grandi centri. A Roma-città, quando mancava solo il risultato di alcune sezioni, la deputata contava 1848 voti (42,6%) contro i 1740 (40,2%) del presidente della Regione Emilia-Romagna. Sconfitto anche in Provincia, 55,10% alla Schlein contro il suo 36,50%.

Insomma, molto più di un campanello d’allarme in vista delle primarie che si terranno domenica prossima e designeranno il nuovo leader del pd. Il voto nei gazebo e nelle grandi città potrebbe rovesciare questo risultato parziale. Senza calcolare anche il voto online potrebbe favorire la candidata della sinistra più radicale. Sostenuta da un fronte largo, Sardine comprese, e da pezzi di establishment, (Dario Franceschini, Peppe Provenzano, Francesco Boccia, Andrea Orlando, Nicola Zingaretti). Viene percepita come l’artefice del cambiamento pur rappresentando per molti versi il ritorno alla gauche dura e pura. I suoi temi forti sono i diritti civili, l’immigrazione, l’ambiente. L’assonanza con i 5Stelle è forte, si rischia il partito in fotocopia, dicono i suoi detrattori.

Nella Capitale esce maluccio da questo primo turno riservato agli iscritti anche il sindaco Roberto Gualtieri. In uno dei suoi più recenti discorsi ha dato quasi per scontato che a prevalere alla fine sarà Bonaccini al quale ha garantito il pieno appoggio spendendosi in prima persona insieme a Claudio Mancini, il suo consigliori. I due circoli di Monteverde, il quartiere dove vive il primo cittadino, hanno complessivamente votato in senso contrario e scelto dunque la Schlein. Che vince a Testaccio, San Saba, Aventino doppiando il suo avversario.

A Donna Olimpia, storica casamatta pasoliniana della sinistra, è stato poco meno di un plebiscito: 154 voti per l’ex eurodeputata italo-svizzera e solo 3 per il governatore. Idem in Provincia di Roma: 55,10% Schlein, 36,50% Bonaccini, 6,62% Gianni Cuperlo e 1,78% di Paola De Micheli. Per questi ultimi due candidati alla segreteria un risultato che ricalca grosso modo la media nazionale. I voti dei circoli dem della Lombardia e del Lazio hanno confermato insomma lo scenario pre-regionali. In alcuni circoli romani i dati sono arrivati in ritardo e sono stati acquisiti dalla Commissione nazionale solo in tarda serata ma il discorso non cambia. Si prefigura dunque un derby in salsa emiliana iniziato nel segno del bon ton e continuando alimentando reciproci sospetti. Nel Casertano gli iscritti avevano superato il numero dei voti presi dal Pd alle ultime elezioni. In Lombardia qualcuno aveva chiesto il riconteggio dei voti. E non è detto che contestazioni di vario genere potranno esserci anche domenica prossima quando scenderanno in campo anche le reciproche truppe cammellate. 

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