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Scontro frontale tra il Ppe e Berlusconi: cosa succederà in caso di nuovi attacchi all'Ucraina

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La riunione del Partito Popolare Europeo è stata cancellata, ma non finiscono qui i dissidi tra l’eurogruppo e Silvio Berlusconi. Quello di Manfred Weber e degli altri esponenti del Ppe è stato un avvertimento al leader di Forza Italia e la tensione non è destinata a scemare a breve. Al Cavaliere vengono contestate duramente le parole sulla guerra in Ucraina - “Da premier non sarei mai andato a parlare con Volodymyr Zelensky” - ma lo scontro è tutto aperto.

 

 

Secondo quanto riferisce Affari Italiani la decisione dei vertici del Ppe “è un avvertimento a Berlusconi, una sorta di cartellino giallo. In sostanza, alla prossima esternazione che dovesse fare contro l'Ucraina e in qualche modo a favore della Russia di Vladimir Putin, discostandosi così dalla linea ufficiale dell'Ue e dei Popolari, l'ex Cav potrebbe essere sospeso dal Ppe, come accadde nel 2019 all'ungherese Viktor Orban”. Viene specificato che il provvedimento sarebbe ad personam e non riguarderebbe l’intero partito azzurro. Di cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani è diventato il principale interlocutore per il Ppe. 

 

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