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Processo Ruby Ter, Pier Ferdinando Casini contro la commissione d'inchiesta

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All'indomani dell'assoluzione di Berlusconi nel processo denominato Ruby Ter, c'è chi chiede la nomina di una commissione d'inchiesta che faccia luce sul comportamento e la gestione della magistratura. In prima linea ci sono gli esponenti di Forza Italia. A tale proposito, in un’intervista al Corriere della Sera, Pier Ferdinando Casini afferma che «le commissioni d’inchiesta meno se ne fanno meglio è, perché diventano perlopiù casse di risonanza di polemiche basate sul risentimento e sull’odio. La commissione d’inchiesta dopo il Ruby Ter acuirebbe le ferite anziché rimarginarle mentre oggi c’è bisogno di pacificazione».

 

 

 

 

Intanto, però, il nuovo governo sembra intenzionato a riformare la giustizia. «È legittimo che la destra voglia provarci ma mi auguro che non faccia di tutta l’erba un fascio», il che vuol dire ad esempio che «le intercettazioni restano uno strumento fondamentale per combattere la criminalità. Non lo sono affatto, invece, se finiscono per alimentare gossip giornalistici. Insomma, ci vuole sobrietà e rigore. Mi sono andato a rileggere gli atti del procedimento contro la moglie dell’ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Mastella si dimise (il 16 gennaio 2008, ndr) perché la moglie era indagata. Ebbene: in tutti i brogliacci ho trovato Sandra Mastella citata come "Lady Mastella". Ma con quale diritto? Dov’è il rispetto per la persona?».

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