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Elezioni nel Lazio, tutti i ministri per Francesco Rocca

Pietro De Leo
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È il giorno in cui la Lega suona la carica ai propri candidati per gli ultimi giorni di campagna elettorale. E si ritrova al «Th Hotel» sull’Aurelia, a Roma, uno dei posti classici per comizi e riunioni di partito. Arrivano un po’ tutti, chiamati a raccolta dal coordinatore regionale del Carroccio Claudio Durigon. Dal segretario romano Davide Bordoni al coordinatore provinciale di Frosinone Nicola Ottaviani, fino al vicesegretario nazionale Andrea Crippa e il sottosegretario Federico Freni. È un consesso in cui si dà l’ultimo sprint ai candidati e ai militanti, con tanto di sventolìo di bandiere, ma si fa anche il punto programmatico sui cento giorni di governo e su quel che è stato fatto per il Lazio, fortino da espugnare per la squadra che sostiene Francesco Rocca, intervenuto in videocollegamento. Ma è anche una giornata particolare sul piano della cronaca, perché proprio alla stazione Termini di Roma si è materializzato l’ennesimo fatto di sangue, un accoltellamento che segna il livello del degrado di questo snodo importantissimo per la Capitale. E su ciò pone l’accento il leader leghista e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. «Domattina alle undici (oggi, ndr) sarò a Termini per presentare un grande piano di messa in sicurezza delle stazioni italiane a partire da Roma, Milano e Napoli, perché prendere il treno a Termini o a Milano centrale non può essere la roulette». E ancora, sottolinea, «non si toccano i professori, non si toccano le donne e gli uomini che lavorano sui treni, perché stanno facendo il loro lavoro». Sul piano dei temi più rilevanti per il territorio, poi, non poteva mancare la gestione dei rifiuti: «Chi sceglie la Lega non sceglie un termovalorizzatore - spiega Salvini - ma tutti quelli che servono per far diventare la città pulita». Il leader del Carroccio utilizza il podio, poi, anche per rivendicare la compattezza della coalizione a livello nazionale: «Lavoriamo bene e lavoreremo bene per i prossimi dieci anni, cinque più cinque come il contratto per gli affitti», osserva. Quanto alla corsa elettorale, in vista dell’appuntamento di domenica e lunedì, dice: «Abbiamo fatto una campagna elettorale bella, sorridente, positiva e soprattutto di squadra, perché per noi la squadra è tutto». Non manca, però, un accenno anche alle criticità delle politiche europee, da sempre mantra del messaggio salviniano: «Chi massacra in Ue l'industria europea dell’auto a favore della Cina o è scemo o è pagato». E ancora: «Stanno toccando la casa e l’auto degli italiani, giù le mani dalle nostre abitazioni e dalle nostre macchine. Noi non siamo servi di nessuno». L’evento, poi, ha visto come relatori anche i quattro ministri della Lega, il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello della Scuola Giuseppe Valditara e ancora, il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli e la collega alle Disabilità Alessandra Locatelli. Quest’ultima rivendica i risultati nella legge di bilancio: «Siamo riusciti ad avere una dotazione iniziale di dieci milioni di euro per le "periferie inclusive". Una misura importante per città come Roma, in cui esistono, purtroppo, molte situazioni difficili». E ancora, osserva: «Stiamo pensando a mettere a sistema percorsi virtuosi in cui istituzioni ed enti del terzo settore possano lavorare insieme. Dobbiamo ragionare meglio su come rispondere ai bisogni delle persone in difficoltà, partendo dalle fasce più deboli».

 

 

 

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si concentra invece sul caro energia: «Stiamo studiando altri sistemi per andare incontro ai bisogni delle famiglie e delle imprese e speriamo di essere pronti per marzo». E tocca poi un tema molto sensibile per il contribuente: «Quest'anno io mi sono preso una responsabilità enorme, e chiaramente ho preso un sacco di critiche da tutti, perché siamo arrivati e il canone Rai è rimasto in bolletta, altrimenti saltava tutto, ma diventa chiaro che ne dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento». Il ministro Calderoli, invece, pone l’accento sul percorso dell’autonomia: «Se qualcuno teme di venire danneggiato, abbiamo messo per iscritto che anche le regioni che non dovessero chiedere nessuna forma di autonomia non avranno una riduzione di un solo euro e che il fondo perequativo funzionerà anche nei loro confronti. La sperequazione è una cosa di oggi, frutto dello statalismo». Valditara, invece, sottolinea una novità sul dossier edilizia scolastica: «Abbiamo sbloccato 735 milioni» per il Lazio. «Si tratta - ha aggiunto il ministro dell’Istruzione - di un grande piano di riqualificazione, abbattimento di barriere architettoniche e adeguamento antisismico».
 

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