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Verdi contro Giuseppe Conte in Europa: "Non entrerà nel nostro gruppo"

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Semaforo rosso dai Verdi. Per il Movimento 5 Stelle, la collocazione europea è sempre stata un tema complicato. E pareva arrivato a soluzione quattro giorni fa, quando il Presidente Giuseppe Conte, in una trasferta a Bruxelles, aveva avuto un incontro d’un paio d’ore con i vertici dei Verdi nell’ottica di un ingresso nel gruppo all’Europarlamento. «C’è una consonanza», aveva detto l’ex presidente del Consiglio. «Sono contento che avanzi concretamente il processo», aveva ribattuto, parlando con l’agenzia Askanews, il co-presidente del gruppo in questione all’emiciclo di Strasburgo, Philippe Lamberts.

Dunque, il matrimonio pareva s’avesse da fare. Solo che, ieri, dai Verdi di casa nostra è arrivato uno stop, che ha dato il via ad un botta e risposta. I co-portavoce Angelo Bonelli e Barbara Evi hanno messo in piedi un documento in cui spiegano le ragioni per cui no, Conte non va proprio fatto entrare. Il peccato originale? Alcune norme in tema ambientale approvate dagli Esecutivi di Conte («un piano clima che non ha nulla a che vedere con l’ambiente e anzi ha violato i limiti e i target sul clima, poi il condono edilizio su Ischia»).

Ovviamente, critica anche per l’aver guidato un governo che vedeva l’alleanza con la Lega di Salvini. Controreplica di Conte: «Io non ho capito se Bonelli ha più a cuore le sfide ambientali o la difesa di un interesse di partito. Sono tantissimi anni che fa politica, il consenso che raccoglie è modesto», punge. E ancora: «Io penso che lo spazio politico per la tutela dell’ambiente e la difesa della biodiversità sia immenso».

Controreplica di Bonelli: «Non capisco perché Conte abbia personalizzato una questione politica, ho a cuore le sfide ambientali e, per questo, con impegno civico, faccio politica». E spiega: «Ho a cuore le sfide ambientali e, per questo, con impegno civico, faccio politica sin da giovane. Noi non ci siamo mai alleati con gli xenofobi di Nigel Farage, né con Salvini». Insomma, per i pentastellati è ancora dura accasarsi in Europa. 

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