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Regionali, la verità di Nicola Procaccini: per il Lazio nessuno meglio di Rocca

Pierpaolo La Rosa
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Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia e coordinatore della campagna elettorale per le Province del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca. Che atmosfera si respira in vista dell’appuntamento del prossimo 12 e 13 febbraio?
«Ogni giorno di più si respira un’atmosfera di grande coinvolgimento. Ci si sta avvicinando ad una data che per noi di Fratelli d’Italia può essere la chiusura di un cerchio, dopo dieci anni di governo del Lazio da parte della sinistra, e dopo la nostra vittoria alle ultime elezioni politiche. È un momento esaltante, quello che stiamo vivendo, le nostre manifestazioni sul territorio diventano sempre più partecipate, e non vediamo l’ora di essere messi alla prova».
Con Francesco Rocca non potevate scegliere un candidato migliore.
«Esatto. Come noto, ad un certo punto ho fatto parte di quella famosa terna di candidati per la presidenza della Regione Lazio che il presidente Giorgia Meloni aveva proposto ai nostri alleati. Credo che Francesco Rocca sia la persona migliore, la persona giusta al posto giusto perché il suo percorso professionale, e anche di vita, gli ha dato delle qualità che secondo me sono quelle che servono per guidare il Lazio. Intanto, Rocca ha una capacità manageriale che è figlia della sua esperienza sia nell’ambito della sanità regionale che all’interno di una importante organizzazione di volontariato come la Croce rossa italiana. I rapporti internazionali che ha costruito nel tempo gli torneranno, poi, molto utili. La sua, infine, è una storia di riscatto personale che mi emoziona, che ritengo sia preziosa».

 

 


 

 

Quali sono i temi su cui vi state più concentrando durante questa campagna elettorale?
«C’è il tema delle infrastrutture: dalla capacità di spostare uomini e merci deriva, infatti, lo sviluppo di un territorio. C’è, inoltre, la questione dei rifiuti: noi spendiamo centinaia di migliaia di euro per spedirli in tutta Europa, facendo arricchire due volte chi li riceve. Perché prima gli paghiamo il trasferimento, poi perché loro con quei rifiuti producono energia che mettono al servizio del territorio. C’è anche la sanità: il fatto che si sia candidato con il Partito democratico, alla presidenza del Lazio, colui che ne è stato l’assessore regionale alla Sanità, mi lascia francamente attonito. I dati oggettivi parlano di ospedali chiusi, di un saldo delle strutture ospedaliere che è obiettivamente negativo. L’esempio più emblematico è la mobilità sanitaria, con i cittadini del Lazio che scelgono di farsi operare fuori dalla Regione, con i relativi rimborsi da pagare a Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna. Oltre al danno, insomma, la beffa. Senza dimenticare le liste d’attesa, i pronto soccorso al collasso».
La campagna elettorale di Pd e M5s si sta dimostrando inconsistente...
«La sinistra ha fatto una campagna elettorale all’inizio molto vigliacca, perché ha cercato di colpire Rocca sul piano personale, e questo racconta una debolezza di contenuti. Anche il Movimento 5 stelle, analogamente a quanto fatto dal Pd in passato, ha candidato alla presidenza del Lazio una conduttrice televisiva, il che dimostra la incapacità di giocarsela appunto sui contenuti».

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