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Schlein richiama i grandi "vecchi" del Pd: "Voglio il ritorno di D'Alema e Bersani"

Gianni Di Capua
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Nel giorno in cui Silvia Roggiani, deputata Pd alla prima legislatura, viene nominata presidente della Commissione per il congresso, torna d'attualità il ritorno dei grandi ex nella Ditta. In particolare, ad auspicare che Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema rientrino nel Partito democratico è uno dei candidati al congresso, Elly Schlein. La deputata si dice certa che, qualora dovesse essere eletta segretario, Bersani e D'Alema rientrerebbero nel partito. «Io spero e credo di sì, anche perché abbiamo avuto percorsi non dissimili con Articolo Uno e Roberto Speranza - dice Schlein -. Anche adesso si stanno interrogando su quale contributo portare al congresso, che è costituente. Sono convinta che sia l'occasione per ritrovare l'unità di una sinistra rinnovata nel gruppo dirigente e nella visione che propone», conclude la candidata.

 

 

Dal canto suo, Stefano Bonaccini, il candidato considerato favorito e in testa nei sondaggi, assicura che, con lui alla guida del Nazareno, i candidati al Parlamento torneranno a essere scelti con le primarie. Intanto è caos in Campania, dove parte lo sprint finale per il congresso regionale. Bonaccini ha vinto ad Avellino e ieri è stato a Caserta e Napoli, dove ha incontrato il sindaco Gaetano Manfredi, vicino al Pd ma non iscritto. Negli appuntamenti pubblici, in coppia con lui c'è sempre Piero De Luca, responsabile per il Sud della mozione Bonaccini e figlio del presidente della Regione, che pur senza dichiararlo è schierato al suo fianco. Schlein arriverà a Napoli venerdì e può contare sul sostegno di AreaDem e degli orlandiani. Stesso fronte per il commissario regionale del partito, Francesco Boccia, che è stato scelto come coordinatore nazionale della mozione.

 

 

Alle vicende del congresso nazionale si intrecciano quelle per l'elezione del segretario regionale. In base al regolamento, entro il 27 gennaio dovranno essere presentate le candidature, ma tra gli schieramenti in Campania c'è da tempo fibrillazione. Il fronte compatto che, su scala nazionale, sostiene Bonaccini, potrebbe spaccarsi, creando una frattura tra l'area di Vincenzo De Luca e il gruppo Pd in Consiglio regionale, che punta a eleggere un profilo non legato all'ex sindaco di Salerno. Tra tensioni e possibili fratture, si rischia che il congresso regionale possa slittare di qualche settimana rispetto a quello nazionale. Ieri Bonaccini ha lanciato da Napoli un messaggio chiaro: «Mi auguro chele questioni sui territori trovino una composizione, perché temo che chi ci guarda non ne possa più di litigi». Sarà l'europarlamentare Franco Roberti, indicato dal commissario Boccia, a guidare la commissione regionale insediatasi ieri. «In Campania abbiamo un partito povero - ha accusato Boccia - Il partito ha una condizione debitoria limitata, di decine di migliaia di euro - chiarisce - non è una situazione insormontabile, ma è inaccettabile per un partito che guida la Regione la stragrande maggioranza delle città campane. Alcuni eletti non pagano». E sul voto on-line, Boccia ha tagliato corto: «Ipocrita farlo passare come una limitazione».

 

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