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Caro benzina, verso il vertice tra governo Meloni e sindacati

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Rincaro dei carburanti e accise, vertice a Palazzo Chigi con i sindacati dei benzinai. Sulle rimostranze dei benzinai che hanno indetto lo sciopero, "il governo incontrerà la categoria per ribadire che non c’è nessuna volontà di fare scaricabarile, io anzi ribadisco che la gran parte dei benzinai si sta comportando con grande responsabilità e forse, proprio a loro tutela, occorre individuare chi non dovesse avere la stessa responsabilità. Però voglio dire che occorre anche mettere la categoria al riparo da certe mistificazioni perché, quando si parla per settimane del prezzo della benzina a 2,5 euro quando il prezzo della benzina medio è 1,8 euro diciamo che non si aiuta...». Così il premier Giorgia Meloni in un’intervista al Tg1. Il governo, insomma, tenta una mediazione con i benzinai per scongiurare lo sciopero proclamato per il 25 e 26 gennaio dopo le polemiche sul caro prezzi delle ultime due settimane. Venerdì mattina alle 11.30 a Palazzo Chigi il ministro delle Imprese e del Made in Italiy Adolfo Urso, il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, incontreranno le associazioni di categoria dei gestori delle circa 22mila stazioni di servizio per provare a farle recedere dall’agitazione proclamata da Faib, Fegica e Figisc/Anisa dopo il decreto sulla trasparenza dei prezzi nelle stazioni di servizio.

«Il Governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti e improperi degli automobilisti esasperati», sostengono le associazioni di categoria nel motivare lo sciopero. Da inizio anno il prezzo della benzina alla pompa ha ripreso a correre, arrivando spesso in città attorno ai 2 euro al litro e sulla rete autostradale anche fino a 2,5 euro. Dal 1 gennaio è scaduto lo sconto sulle accise, introdotto a marzo scorso dal governo di Mario Draghi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Lo sconto inizialmente era di 30 centesimi al litro dal 1 dicembre scorso è sceso a 18. Martedì il Consiglio dei ministri ha varato un decreto sulla trasparenza che introduce l’obbligo per i benzinai di esporre il prezzo medio nazionale che verrà elaborato quotidianamente dal Ministero dell’Ambiente, in maniera da fornire maggiore informazione ai consumatori prima della scelta su dove fare rifornimento.

 

 

 

Il testo prevede anche delle sanzioni per chi viola le disposizioni, che arrivano fino alla chiusura temporanea dell’attività in caso di recidiva. Nel decreto, spiegano fonti del governo, non ci sarà un nuovo meccanismo automatico d'intervento qualora il prezzo dei carburanti nelle stazioni di servizio tornasse a salire in maniera repentina. Il testo fa riferimento ad una norma contenuta nella legge di bilancio 2008 (articolo 1, commi 290 e 291), che l’esecutivo si riserva di rivedere che consente di abbassare le accise qualora aumentino le entrate Iva e se il prezzo supera il 2% rispetto alla media del periodo e al valore indicato nel Def.

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