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“Non L'Aria che Tira, ma Chi l'ha visto?”. Bagnai striglia Merlino e la lascia di stucco

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Si discute delle modifiche in merito al reddito di cittadinanza nella puntata del 22 dicembre de L’Aria che Tira, il talk show di La7 condotto da Myrta Merlino. “Rimane il punto che molti italiani da luglio rimarranno senza qualcuno che si interessa a loro. Dubito che in alcune città italiane vengano fuori centinaia di migliaia di posti di lavoro come funghi, sono napoletana. C’è un tema di bomba sociale, ne tenete conto visto che il Paese ha già molti problemi?” il discorso con cui la giornalista dà la parola ad Alberto Bagnai, deputato della Lega, che si risente un po’ e non fa nulla per nasconderlo: “Il lavoro non si trova perché non c’è. Il primo problema forse è riflettere sul perché non c’è. Non è vero che questo governo vuole lasciare in mezzo alla povertà tre milioni di italiani. Quello che ci interessa, ma che forse non andrebbe affrontato a 'L'Aria che tira’, ma in un’altra trasmissione come 'Chi l'ha visto?', è dove è finito il 57% degli occupabili che non si è neanche presentato a un centro per l'impiego. Il tema è quello. Questo ha suscitato delle perplessità. Bisogna dirlo, come norma di politica attiva per il lavoro e di inserimento nel lavoro il reddito di cittadinanza ha fallito, proprio perché non ha insistito sul tema della formazione”.

 

 

Merlino riprende la parola e vuole approfondire alcune tematiche, facendo saltare i nervi a Bagnai: “Gentile Dottoressa, se cortesemente mi fa terminare le spiego la manovra, se posso procedere prima dell’arrivo della navigator. Mi può far terminare? Se cortesemente mi fa terminare…”. “Però è un dialogo Bagnai” lo riprende la padrona di casa, che poi lo lascia continuare, togliendogli nuovamente la parola dopo pochi secondi e alzandosi in piedi dalla scrivania dopo il botta e risposta: “Non ho più tempo, mi perdoni, conosco i miei tempi televisivi, non c’è tempo di fare un dibattito sull’emendamento. Tutti vogliono parlare come lei”. Animi accesi sul reddito inserito dal Movimento 5 Stelle nella precedente legislatura.

 

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