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Prima alla Scala, Mattarella: "La cultura russa non si può cancellare"

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Un lungo applauso del pubblico, compreso quello del palco reale, ha accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Prima della Scala di Milano. Al fianco del Capo dello Stato il premier Giorgia Meloni, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Tutti in piedi dalla platea, ai palchi e fino al loggione per la standing ovation.

Le dichiarazioni di Mattarella hanno cancellato le polemiche sull'opportunità di rappresentare, ai tempi della guerra, un'opera russa: alla Scala infatti in scena il Boris Gundonov, a dirigere il maestro Riccardo Chailly. "Sono posizioni che non condivido sia sul piano culturale sia su quello politico - ha affermato il Capo dello Stato riferendosi alle polemiche -. La grande cultura russa è parte integrante della cultura europea. È un elemento che non si può cancellare. Mentre la responsabilità della guerra va attribuita al governo di quel Paese non certo al popolo russo o alla sua cultura", ha concluso. Parole importanti, cariche di significato, una lezione a chi cerca una polemica ad ogni costo.

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