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Grandi Opere, la sfida di Salvini: "Aprire i cantieri e creare lavoro"

Gianni Di Capua
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«Aprire un cantiere per me significa creare lavoro, la mission che ci siamo dati nel mio ministero per i prossimi 5 anni è abbattere muri, costruire ponti e sconfiggere i professionisti del no, l'Italia non si può permettere di essere loro ostaggio». Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini a Genova per la sigla del protocollo d'intesa per la realizzazione della Gronda.

«Abbiamo dossier per 110 opere da sbloccare - ha proseguito - il ché significa lavoro, operai felici come abbiamo incontrato questa mattina e poi andare spediti perché abbiamo un po' di anni da recuperare. Anche nella stesura del nuovo Codice degli appalti terremo conto di questo, è giusto ascoltare e coinvolgere tutti, il dibattito pubblico ma ad un certo punto occorre prendersi l'onere e l'onore di decidere. Non è possibile che un tribunale amministrativo blocchi un Paese, che ci siano ricorsi e contro ricorsi, e più che gli ingegneri qualcuno faccia lavorare gli avvocati».

Poi ministro delle Infrastrutture e Trasporti, parlando dell'imminente viaggio a Bruxelles è intervenuto sul Pnrr: «Vanno adeguati i costi, cercherò di mettere l'Italia al centro e chiederò maggiori contributi economici dalla Commissione europea». «Stiamo mantenendo tutti gli impegni sul tunnel di Base del Brennero, chiederemo che le infrastrutture in oggetto siano prioritarie per l'Italia e l'Europa - ha aggiunto -. Sono assolutamente fiducioso, penso che i cantieri procederanno spediti e non ci saranno problemi economici».

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