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Governo, oggi le nomine di viceministri e sottosegretari. Scoppia il caso Mangialavori

Daniele Di Mario
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In attesa dell'aggiornamento della Nadef e delle misure per arginare il caro bollette e la speculazione - «È una priorità, non c'è tempo da perdere», ribadisce il presidente del Consiglio, Meloni - il Consiglio dei ministri di oggi servirà per distribuire le deleghe tra i ministri e completare la squadra. La lista dei viceministri e dei sottosegretari sta creando però fibrillazioni all'interno dei partiti della maggioranza, soprattutto in Forza Italia - dove in tanti hanno l'aspettativa di entrare al governo. L'ultimo caso riguarda proprio il partito di Silvio Berlusconi e investe il deputato calabrese Giuseppe Mangialavori, fedelissimo della capogruppo in Senato Licia Ronzulli. Ieri alcuni quotidiani hanno riportato alcune perplessità nel centrodestra sull'opportunità di nominare sottosegretario Mangialavori, il cui nome è citato negli atti dell'inchiesta «Imponimento»: la figlia del boss Anello sarebbe stata assunta, nel 2018, nel laboratorio di analisi del big forzista in Calabria. Mangialavori non è indagato né coinvolto nell'inchiesta, ma in Fratelli d'Italia ci sarebbe nervosismo e preoccupazione sulla sua eventuale nomina a sottosegretario in caso di un suo ipotetico e futuro coinvolgimento. Motivazioni respinte al mittente da Forza Italia, che rivenda l'anima garantista del partito di Silvio Berlusconi e del centrodestra. L'ala ronzulliana fa quadrato attorno a Mangialavori, personaggio di spicco di FI in Calabria.

 

 

«Saremmo all'anno zero della politica se nella scelta dei sottosegretari dovesse esserci un problema, addirittura, come riportano alcuni giornali, un veto o un no, nei confronti dell'onorevole Giuseppe Mangialavori, che non è stato né condannato, né imputato, né indagato, né raggiunto da alcun avviso di garanzia per vicende legata a fatti di 'ndrangheta o altro», dice il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. «Mangialavori - prosegue - è uno straordinario professionista, un medico, un senologo che è alla seconda legislatura e non è mai stato sfiorato da sospetti. C'è solo una dichiarazione di un pentito che risale a cinque anni fa, ritrattata e corretta nel tempo. Questo non può e non deve essere sufficiente a far dire un no nei suoi confronti, perché sarebbe la sconfitta del fronte garantista. Se ci si fermasse davanti a una chiacchiera di un pentito senza alcun seguito giudiziario vorrebbe dire che siamo messi davvero male. Non voglio credere né che ci sia un veto su Mangialavori, né che non rientri fra i sottosegretari». Il capogruppo azzurro alla Camera Alessandro Cattaneo esprime «solidarietà» a Mangiavalori da parte di tutto il gruppo FI a Montecitorio. «Oltre a essere persona perbene ed eccellente professionista, non risulta né condannato né indagato. Ancora una volta l'informazione viene strumentalizzata per fini politici e di parte», dice Cattaneo, che aggiunge: «Sul tema garantismo non può esserci mediazione, ma solo l'attuazione di idee e valori che per Forza Italia e per il centrodestra non sono barattabili. Siamo chiamati alla prova dei fatti: Mangialavori deve, per capacità, esperienza e lavoro svolto far parte di questo esecutivo».

 

 

Il senatore di FI Mario Occhiuto assicura che Mangialavori ha «capacità e meriti» e che sudi lui non esiste alcuna ombra. E la deputata Matilde Siracusano parla di «odiosa macchina del fango» contro il collega deputato e, come lei, aspirante sottosegretario. Ma Mangialavori potrebbe comunque restare fuori dalla squadra di sottogoverno, così come l'altro azzurro Ugo Cappellacci. Confermati i tre viceministri in quota FI: Francesco Paolo Sisto (Giustizia), Paolo Barelli (Interno) e Valentino Valentini (Imprese e Made in Italy). Per gli altri nomi spettanti a FI alla fine potrebbero spuntarla, oltre a Perego (Difesa) e Casasco (Mef), Matilde siracusano (Pnrr), Alberto Barachini (Editoria) e una tra Elvira Savino e Deborah Bergamini. Nella Lega sono sicuri di un posto Edoardo Rixi (viceministro alle Infrastrutture) e Nicola Molteni (vice al Viminale). Per il ruolo di sottosegretario in pole position Claudio Durigon (Lavoro), Federico Freni (Mef o Mise), Vannia Gava (Transizione energetica), Andrea Ostellari (Giustizia), Lucia Borgonzoni (Cultura). Possibili Sasso (Istruzione) e Bitonci. Mentre per Fratelli d'Italia si fanno i nomi, tra gli altri, di Giovanbattista Fazzolari (Attuazione del programma), Wanda Ferro (Mezzogiorno), Paola Frassinetti (Istruzione), Andrea Delmastro Delle Vedove (Giustizia), Marcello Gemmato (Salute), Galeazzo Bignami (Imprese e Made in Italy). Edmondo Cirielli dovrebbe diventare vicemistro agli Esteri e Maurizio Leo al Mef.

 

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