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Governo, intesa sui sottosegretari: i nomi di FdI, Lega e Fi. E si apre il risiko delle commissioni

A FdI vanno 20 posti, la metà di quelli disponibili. Alla Lega 11 e a FI 8

Daniele Di Mario
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Giornata a lavoro a Palazzo Chigi per Giorgia Meloni. Due i punti in agenda: la nomina di viceministri e sottosegretari e i provvedimenti economici. Girandola di incontri per il presidente del Consiglio. Su tutti quelli con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e con il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto. Incassata la fiducia in Parlamento, Meloni fa il punto sui temi economici a partire da caro-bollette e tempistica della legge di bilancio. Il Cdm per nominare viceministri e sottosegretari, invece, si terrà lunedì, quando il premier completerà la squadra di governo. Il giuramento dovrebbe svolgersi venerdì 4 novembre.

 

L'obiettivo di Meloni è chiudere il dossier sottosegretari entro fine settimana, anche per non alimentare tensioni nei partiti di maggioranza, che rallenterebbero le trattative. La quadra con gli alleati è prossima alla definizione. A via della Scrofa e a Montecitorio si lavora incessantemente. Alla Camera in mattinata va in scena il vertice di Fratelli d'Italia, poi nella sede del partito viene ricevuta la delegazione di Forza Italia. In serata nuovo vertice trai partiti di maggioranza, con i big FdI che si stanno occupando del dossier (i ministri Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani e il presidente del Senato Ignazio La Russa) avvistati a Palazzo Chigi.

L'accordo sui numeri c'è, quello sui nomi ancorano. Lo scherma di ripartizione degli incarichi (39 in tutto: 9 viceministri e 30 sottosegretari più il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano) dovrebbe ricalcare la regola valsa per i ministri: il 50% dei posti (20) del sottogoverno andrà a FdI, il restante 50% sarà suddiviso tra gli alleati. A Forza Italia, che inizialmente aveva chiesto 12 posti, dovrebbero andare 8 posti: 2 viceministri e 6 sottosegretari, ma si parla anche di 3 vice e 5 sottosegretari. Alla Lega 11 posti: 2 viceministri e 9 sottosegretari. Un sottosegretario infine a Noi con l'Italia: la quarta gamba del centrodestra dovrebbe ottenere Alessandro Colucprovvedimenti, che serviranno a dare una mano all'Italia».

 

Tra i papabili di Fratelli d'Italia in pole position c'è Giovanbattista Fazzolari, uno degli uomini ombra del presidente del Consiglio, al quale dovrebbe andare un ruolo da sottosegretario con delega all'Attuazione del programma di governo. Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d'Italia, esperto di fisco, è quasi certo di diventare il vice di Giancarlo Giorgetti al Ministero dell'Economia con delega alle Finanze. Edmondo Cirielli viene dato in pole come viceministro degli Esteri, mentre Andrea Delmastro è favorito come sottosegretario alla Giustizia. La delega ai Servizi segreti dovrebbe essere affidata ad Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Marcello Gemmato dovrebbe diventare sottosegretario alla Salute, Galeazzo Bignami al Mise, Salvatore Deidda alla Difesa, Paola Frassineto alla Scuola. Nella squadra di governo potrebbe entrare anche Augusta Montaruli. La delega all'Innovazione tecnologica dovrebbe invece finire al responsabile Telecomunicazioni del partito di via della Scrofa, Alessio Butti.

Anche la lista della Lega è praticamente chiusa. Claudio Durigon sarà sottosegretario al Lavoro, Nicola Molteni viceministro all'Interno, Federico Freni sottosegretario all'Economia, Edoardo Rixi vice alle Infrastrutture, Lucia Borgonzoni sottosegretario alla Cultura e Andrea Ostellari (o Jacopo Morrone) alla Giustizia. Per il Carroccio- che rivendicherebbe la delega al Cipe - si parla anche di Giuseppina Castiello (Sud), Vannia Gava (Ambiente e sicurezza energetica) e Rossano Sasso (Istruzione). Circola anche il nome di Pasquale Pepe.

 

Nella squadra di governo potrebbero essere ripescati anche alcuni parlamentari leghisti non rieletti come Armando Siri e Alessandro Morelli. La trattative su viceministri e sottosegretari si incrocia, naturalmente, con quella per le presidenze di Commissione alla Camera e al Senato che spettano alla maggioranza. A Palazzo Madama, Fratelli d'Italia dovrebbe ottenere 5 presidente, 3 alla Lega e 2 a Forza Italia. Stesso schema anche a Montecitorio: 7 presidenze di commissione a FdI, 4 al Carroccio e 3 a FI. Un sudoku che Giorgia Meloni intende risolvere nel giro di pochi giorni.

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