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Governo Meloni, il totoministri: Siniscalco o Grilli al Mef. Graziano alla Difesa e Bertolaso alla Salute

Giada Oricchio
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Tutti gli uomini della presidentessa. Giorgia Meloni vuole nomi di alto profilo, candidati con spessore istituzionale per un governo politico-tecnico, ma al tempo stesso deve sfamare gli appetiti degli alleati di centrodestra (“Non ci dormo la notte” ha dichiarato qualche giorno fa la leader di FdI).

I nodi da sciogliere sono diversi. La patata bollente è il ministero degli Interni: Matteo Salvini è convinto che gli spetti di diritto, Meloni preferirebbe uno tra l’ex prefetto Matteo Piantedosi e l’avvocatessa Giulia Bongiorno con il leader della Lega titolare del dicastero dell’Agricoltura e delle Infrastrutture (controllerebbe anche i porti, nda).

Nel toto ministri, il rebus Economia è quello più difficile da risolvere: non si trova. Daniele Franco in forza al governo Draghi non può fare il bis, mentre Fabio Panetta, Maurizio Leo e Guido Crosetto hanno rifiutato l’incarico. Avanzano due ex ministri dell’Economia: Domenico Siniscalco, vicino a Berlusconi ma non il preferito di Meloni, e Vittorio Grilli. In ribasso le quotazioni dell’economista Domenico Scannapieco e Maurizio Leo, responsabile di settore per FdI.

La premier in pectore sarebbe sotto scacco per il ministero della Salute. Silvio Berlusconi insiste per la fedelissima Licia Ronzulli che però secondo FdI non ha il curriculum adatto e vorrebbe dirottarla al ministero della Famiglia. Il posto di Roberto Speranza è stato proposto pure ad Alberto Zangrillo – nome notoriamente legato a Berlusconi - che ha rifiutato. Oggi è spuntato dal cilindro Guido Bertolaso, medico ed ex capo della Protezione civile, considerato dal Palazzo “l’uomo della provvidenza” buono per ogni stagione. In alternativa si fa il nome di Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa.

Molto gettonato il ministero di Grazia e Giustizia: in pole position c’è l’illustre ex magistrato Carlo Nordio, seguono Giulia Bongiorno se non va all’Interno e Francesco Paolo Sisto di Forza Italia. All’Istruzione si passerebbe da Patrizio Bianchi ad Anna Maria Bernini che sarebbe pure vicepremier. Capitolo Farnesina: Luigi Di Maio libera la casella degli Affari Esteri e sembra fatta per Antonio Tajani (FI). Infine il ministero della Difesa vede un testa a testa tra Guido Crosetto e Alfonso Urso, attualmente presidente del Copasir. Rientro per Maurizio Lupi (Noi Moderati) che dovrebbe occuparsi dei Rapporti con il Parlamento. Intanto, entro lunedì saranno resi noti i nomi dei presidenti di Camera e Senato, per la seconda carica dello Stato è corsa a due tra LaRussa e Calderoli.

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