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Governo centrodestra, nessun veto da FdI: "Ma nomi di qualità"

Daniele Di Mario
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«Giorgia Meloni sta lavorando giorno e notte» per completare la lista dei futuri ministri del governo di centrodestra «perché sa che bisogna fare presto». Non può essere più chiaro Ignazio La Russa ai microfoni di «Radio Anch' io». «Le urgenze sono tante e molto alte, per cui non c'è tempo da perdere», aggiunge il senatore di FdI.

Ma sui nomi c'è totale riserbo. L'intenzione è discuterli dopo aver ricevuto l'incarico dal Quirinale sia per rispettare il dettame costituzionale sia per valutare al meglio il da farsi. Forza Italia e Lega hanno avanzato le proprie richieste ma sui nomi si tratterà: FdI sottolinea che serve un governo con professionalità di alto profilo. Nessun veto sulle proposte dei partiti, ma l'obiettivo è avere «nomi di qualità». Berlusconi e Salvini non vogliono ripetere l'esperienza - confidano da FI e via Bellerio - del governo Draghi, quando fu il premier di fatto a scegliere tutti i ministri. L'obiettivo di entrambi è tenere il punto su alcune caselle e su alcune figure, ma c'è fiducia, si ribadisce nei due partiti. Non sono arrivati veti- viene confermatopiuttosto indicazioni sul fatto che occorrerà marcare una differenza con il passato e puntare sulle competenze. Salvini non ha abbandonato l'idea di tornare al Viminale e non sembra retrocedere. I ministeri richiesti dalla Lega sono in primis Affari regionali e Interno. PoiAgricoltura e Infrastrutture. Salvini punta anche al ruolo di vicepremier: il cui «piano B» sarebbero Infrastrutture o Agricoltura.

 

«Non è tempo di parlare di poltrone. Dobbiamo trovare le persone migliori per dare lustro all'Italia. Farò quello che Berlusconi deciderà, insieme al presidente del Consiglio incaricato e al Capo dello Stato», spiega il coordinatore azzurro Antonio Tajani, che il Cav spinge agli Esteri. La Lega non esclude la presenza di ministri tecnici, «ma sarà un governo politico», viene chiarito. «La politica si assume la responsabilità attuando il programma che gli italiani hanno votato. I tecnici sono a disposizione per attuare il programma», dice Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati. Sulle presidenze delle Camere, al momento lo schema prevede una «divisione» Lega-FdI, con la possibilità che sia un esponente di Fratelli d'Italia (si fa sempre il nome di Ignazio La Russa) a occupare lo scranno più alto di Palazzo Madama anche per gestire un ramo del Parlamento dove i numeri sono più risicati. La Lega insiste su Roberto Calderoli, ma potrebbe ottenere la presidenza di Montecitorio, con Giancarlo Giorgetti o con il capogruppo uscente Riccardo Molinari. 

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