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Ultimissimi sondaggi politici, Pd a picco: cala e vede sfumare il sorpasso su Fratelli d'Italia

Carlantonio Solimene
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Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle e Terzo Polo in crescita. Pd, Lega e Forza Italia in arretramento. E centrodestra che continua a mantenere un vantaggio più che rassicurante sulla coalizione avversaria. È la tendenza fotografata dalla media dei sondaggi realizzata da Agi/YouTrend quando mancano 18 giorni alle elezioni e solo quattro allo stop alla pubblicazione delle indagini statistiche.

Al netto di un esito generale del voto che continua ad apparire segnato, alcune tendenze interessanti si registrano ai piedi del podio, dove i contestuali calo della Lega (12,9%, -0,9 rispetto alla settimana precedente) e avanzata dei Cinquestelle (12,2%, +1,3) fa scattare l’allarme rosso nel Carroccio per il possibile sorpasso di Conte. Sorpasso che rischia di concretizzarsi anche nelle posizioni immediatamente successive, con Forza Italia che arretra al 7,9%, lasciando sul terreno mezzo punto percentuale, e il Terzo Polo che avanza al 6,5, guadagnando lo 0,6.

Anche a causa delle difficoltà di Salvini e Berlusconi, il centrodestra lascia sul terreno l’1,3%, scendendo al 46,9 nonostante le «azioni» di Fratelli d’Italia restino in attivo: 24,4%, in lieve avanzata. Non ne approfitta in ogni caso il centrosinistra. Il Pd perde lo 0,7 e scende al 22% e la coalizione lascia sul terreno quasi un punto percentuale, calando al 28,6. Un distacco di oltre 18 punti percentuali destinato a incidere soprattutto nei collegi uninominali, dove il centrodestra può realmente fare cappotto e puntellare così la sua maggioranza. D’altronde una simulazione realizzata sull’ultimo sondaggio di Tecné - uno dei più «generosi» con Meloni, Salvini e Berlusconi - dà la coalizione oltre i 260 seggi alla Camera e i 130 al Senato. Vicinissima, cioè, a quei due terzi del Parlamento che permetterebbero di riformare la Costituzione senza dover passare necessariamente da un referendum confermativo.

Sul fronte dei piccoli, l’unico partito che al momento supererebbe la soglia di sbarramento è l’unione tra Sinistra Italia e Verdi, quotata al 3,6%. Non ce la farebbe di un soffio Italexit (2,8) né Unione Popolare di De Magistris, che «debutta» con l’1,2%. Non sono presenti nella Supermedia né Impegno Civico di Di Maio né Noi Moderati di Toti, Brugnaro, Lupi e Cesa. Secondo diverse rilevazioni, queste due forze «ballerebbero» intorno all’1%. Non è un particolare irrilevante, perché sotto quella soglia - l’1%, appunto - i voti delle forze inserite nelle coalizione vengono dispersi. Non partecipano, cioè, al computo finale delle preferenze. Una circostanza che potrebbe modificare leggermente il risultato di centrodestra e centrosinistra.

Restano 18 giorni di campagna e non vanno trascurate possibili sorprese. Nelle ultime tornate elettorali principali - le Europee 2014 e 2019 e le Politiche 2018 - si era registrato l’effetto «band wagon», traducibile con l’italiano «salita sul carro del (presunto) vincitore». I partiti favoriti (Pd nel 2014, M5S nel 2018, Lega nel 2019) avevano cioè finito per raccogliere molti più consensi di quanto stimato dai sondaggi. Una tendenza che, in questo caso, premierebbe Fratelli d’Italia. D’altro canto, l’insolito voto a settembre con un clima ancora soleggiato potrebbe stimolare una parte dell’elettorato del centrodestra a disertare le urne considerando il risultato già acquisito. Ancora pochi giorni per misurare il consenso attraverso i sondaggi, poi saranno solo le urne a parlare.

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