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Gli under-35 inguaiano ancora Letta. Ci mancava la Cina comunista, cosa scriveva la candidata Caterina Cerroni

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Non c'è pace nel Partito democratico. Dopo i post della "meglio gioventù" di Enrico Letta contro Israele e pro-Urss spuntati nei giorni scorsi - Raffaele La Regina è l'unico candidato che non sarà in lista dopo le polemiche - arriva, immancabile, quello della giovane dem sulla Cina destinato a far discutere. Nel mirino è finita Caterina Cerroni, 31 anni, candidata capolista under 35 del Pd alla Camera (collegio plurinominale del Molise) alle elezioni del 25 settembre. 

 

A tirare fuori la vicenda è l'economista Riccaardo Puglisi in una serie di tweet legato al viaggio dell'esponente pd a un evento organizzato dal Partito comunista cinese. Nel 2017, infatti, la giovane dem era volata a Pechino per il Forum Mondiale dei Partiti organizzati dal Pcc. “Si chiude il Forum Mondiale dei Partiti organizzato e ospitato dal PCC. Dopo la meraviglia della Grande Muraglia, la bellezza della Città Proibita, la controversa distesa di Piazza Tienanmen, salutiamo Pechino”, aveva scritto sui social. Parole che sono tornate d'attualità in queste ore tra i tanti che, sui social, ritengono queste parole inaccettabili. Il massacro della notte tra il 3 e il 4 giugno 1989 dover centinaia di cinesi furono uccisi dall’esercito di Liberazione Popolare si merita solo un riferimento a una distesa “controversa”.

 

“Portiamo con noi riflessioni profonde sul futuro della sinistra progressista e scopriamo nuovi dubbi sulla costruzione di società libere ed eguali”, aveva detto Cerroni al termine della partecipazione al forum organizzato dal Partito comunista cinese, viaggio aa cui ha partecipato anche Vittorio Pecoraro, anche lui candidato con il Partito Democratico alle prossime elezioni.

 

Dopo l'esplosione del caso, destinato a creare nuovi grattacapi a Enrico Letta, sono usciti altri post controversi come quello del 2018, tirato fuori sempre da Puglisi, in cui Cerroni afferma: "Né può essere derubricato ad orrenda casualità il fatto che nelle ore in cui si celebra la true friendship tra Stati Uniti ed Israele (“È un grande giorno!” ha esultato Donald Trump) ai confini di Gaza si consumi l’ennesimo massacro." Nel 2019 invece chiedeva di chiudere l'Ilva in polemica col suo stesso partito. 

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