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Il centrosinistra è senza pace. Dopo le nozze con Carlo Calenda Enrico Letta si umilia con i partitini

Luigi Frasca
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«Passi avanti». Al massimo entro 48 ore si pronuncerà la parola definitiva sull'intesa - o meno - tra Pd, Verdi e Sinistra italiana. Ma al Nazareno si guarda con ottimismo a una soluzione positiva dello strappo consumatosi solo un giorno fa, dopo il patto elettorale siglato tra Enrico Letta e Carlo Calenda, che ha scatenato la dura reazione delle forze di sinistra, che ora chiedono al leader dem garanzie sul programma e un riequilibrio delle presenze. Perché, oltre ai temi cari ai partiti guidati da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli - a partire dal no netto alla centralità dell'agenda Draghi, fortemente spinta invece dal leader di Azione - le due forze di sinistra hanno messo sul tavolo anche una nuova intesa sulla rappresentanza nelle liste, alla luce di quel 70 e 30 per cento punto di caduta del patto con cui Pd e Azione hanno stretto l'accordo. Chiedete un riequilibrio anche sui collegi? «Certo», replica infatti Fratoianni al termine del faccia a faccia con Letta, «ma questo punto non è stato mai una nostra priorità», tiene a sottolineare. «Abbiamo ascoltato e registrato la forte intenzione e volontà di Letta a fare l'alleanza, una forte volontà a rendere l'alleanza con noi centrale, a partire dai nostri temi e valori», spiega il segretario di Sinistra Italiana. «Noi abbiamo ribadito a Letta che l'alleanza non può avere al centro l'agenda Draghi, che per noi resta impraticabile e che le intese, legittime, siglate con altre forze in nessun modo sono per noi vincolanti. Nelle prossime ore ci confronteremo e discuteremo al nostro interno e ci auguriamo che in tempi rapidi ci sarà una valutazione definitiva se ci sono le condizioni per un'intesa».

 

 

Europa Verde, spiega Bonelli, «ha rappresentato a Letta il forte disagio che si registra nel Paese» per alcuni punti dell'accordo siglato con Azione, «e abbiamo chiesto al Pd l'assunzione di responsabilità di farsi carico di questi temi» propri della sinistra, dei progressisti e ambientalisti. Ma anche Bonelli registra «una attenzione importante da parte di Letta e la volontà di ragionare con noi». Ci sarà quindi un altro incontro (tra 24 al massimo 48 ore), anche per verificare «se da parte del Pd c'è la volontà» a recepire le istanze di verdi e sinistra.

 

 

«Letta ha ribadito la forte volontà e determinazione del Pd a stringere un'intesa elettorale» con Sinistra Italiana e Verdi con «l'obiettivo di costruire e rafforzare una colazione larga e plurale per essere competitivi e battere la destra sovranista», spiegano fonti del Nazareno al termine dell'incontro tra Letta, Fratoianni e Bonelli. «Sono stati fatti passi avanti - si sottolinea per arrivare a una conclusione positiva del confronto». Infine, quanto all'altro fronte aperto, dal Pd spiegano che ieri non c'è stato nessun incontro con Luigi Di Maio, che è tornato a mettere in chiaro: «Non ci sono partiti di serie A e serie B». Il nodo resta l'offerta dem di un diritto di tribuna.

 

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