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Elezioni, l'accordo Letta-Calenda spacca la sinistra. Fratoianni pronto alla fuga: “Profondo disagio”

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La stretta di mano e il patto elettorale tra Carlo Calenda ed Enrico Letta non hanno trovato reazioni negative soltanto nelle coalizioni opposte, ma anche all’interno della stessa sinistra. “L’alleanza Verdi e Sinistra comunica che ha deciso di rinviare l’incontro di oggi con Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta alla luce delle novità politiche emerse nella giornata di ieri. Registriamo comunemente un profondo disagio nel paese e in particolare nel complesso dell’elettorato di centro-sinistra che ha a cuore la difesa della democrazia, la giustizia climatica e sociale. Essendo cambiate le condizioni su cui abbiamo lavorato in questi giorni, sono in corso riflessioni e valutazioni che necessitano di un tempo ulteriore” la nota congiunta di Verdi e Sinistra italiana all’indomani dell’accordo tra Azione e Partito Democratico.

 

 

I due partiti sono molto perplessi sui contenuti dell’intesa e intanto a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, leader dei due partiti in fuga dai dem, strizza l'occhio anche Giuseppe Conte che per scegliere i candidati dovrà passare per le parlamentarie. “Se Sinistra Italiana e Verdi uscissero dalla coalizione, il centrosinistra potrebbe perdere più o meno gli stessi collegi che avrebbe perso senza accordo con Calenda” l’analisi di Lorenzo Pregliasco di YouTrend nel commentare la notizia lanciata da Luciano Ghelfi del Tg2. A rendere più fragile la situazione c’è intervento dello stesso Calenda a SkyTg24: “Se Fratoianni non condivide l'agenda Draghi deve rispondere ai suoi elettori del perché sta in una coalizione che condivide l'agenda Draghi. È un problema suo, non mio”. Gli effetti collaterali del sì di Letta sono già evidenti.

 

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