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Antonio Caprarica applaude la sinistra e critica Meloni e soci: "La lite sul premier è ridicola"

Valentina Bertoli
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Dopo il game over per il Presidente del Consiglio Mario Draghi, si accende il conflitto sulla premiership. Occhi puntati su una campagna elettorale anomala: poche settimane per veicolare i programmi e preparare le liste. Tutto è in via di definizione. Mancano due mesi al voto e l’obiettivo è quello di definire le alleanze tra i partiti.

 

A Controcorrente, programma di approfondimento giornalistico di Rete 4, è Antonio Caprarica, giornalista e saggista, a fare il punto della situazione sul panorama politico italiano senza tanti eufemismi: “Il centrosinistra mi sembra più vaccinato. Prima i voti e poi la scelta del Primo Ministro”.

 

Veti e veleni, la campagna elettorale è già rovente. Il Paese è al bivio e si tratta di una partita tutta in divenire: se da una parte Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, ha chiuso irreversibilmente con il Movimento 5 stelle, dall’altra Giorgia Meloni, leader di Fdl, mette gli alleati con le spalle al muro. Ad usare parole chiare è stato Antonio Caprarica, ospite del programma condotto da Veronica Gentili: “Il centrosinistra mi sembra più vaccinato. La nostra non è una Repubblica. L’Italia affida agli elettori la preferenza dei partiti e prevale quello che prende più voti per la guida del governo”.

Poi il saggista si scalda e la stangata contro il centrodestra non tarda ad arrivare: “Invito prima a prendere i voti e poi a ragionare su chi sarà il primo ministro”. Caprarica rincara la dose e si schiera in maniera netta sulla questione del sistema nazionale in cortocircuito: “Stiamo fronteggiando non una crisi di governo, ma una crisi di sistema, è vero. La querelle sulla leadership è ridicola”. All’improvviso la domanda scottante: “È stato buttato giù un governo riformista per fare che cosa? Chi l’ha buttato giù cosa propone?”

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