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Crisi di governo, l'effetto delle dimissioni di Mario Draghi per Vittorio Sgarbi: “C'è un risultato inequivocabile...”

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Il progetto del Centro è destinato a fallire per le prossime elezioni in programma il 25 settembre. A sentenziarlo è Vittorio Sgarbi, deputato e critico d’arte, che è ospite in collegamento dell’edizione del 22 luglio di Controcorrente, il programma televisivo condotto da Veronica Gentili su Rete4: “Con la caduta di Draghi si riaccentua e si stabilisce in modo inequivocabile il bipolarismo, dove non c'è spazio per chiunque si metta in mezzo. Quelli che si mettono in mezzo sono tre dei quattro blocchi dei Cinquestelle, naturalmente non sono centristi, ma si mettono in mezzo perché non possono allearsi con nessuno. Non so quanto valgano questi gruppi, poco, ma ognuno andrà da solo, neppure alleati fra loro. Poi c’è un grande Centro, che si divide in due componenti, il centro del centrodestra e il centro del centrosinistra”. 

 

 

“Quello del centrodestra - spiega Sgarbi - vive una situazione di grande antinomia, una contraddizione, sono stati i più grandi sostenitori di Draghi, ma astenendosi hanno imposto al premier di andarsene. Quindi si trovano senza un leader di riferimento, altro che la Meloni, che però non è quello che vuole Salvini o quello che vuole Berlusconi. C’è un candidato candidato ma non indicato e non nominabile e dall’altra parte c’è un candidato non candidato, che non si candida, ma che verrà indicato da tutti”.

 

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