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In Onda, il ministro Di Maio accusa Conte: "Attentato alla sicurezza economica". Cosa dobbiamo pagare

Giada Oricchio
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Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio scatenato su Giuseppe Conte: “Da lui non me lo aspettavo. Attenta alla sicurezza economica delle famiglie per opportunismo elettorale”. Il ministro degli Esteri, in collegamento con la trasmissione In Onda su LA7, venerdì 15 luglio, ha picchiato duro sulla scelta del M5s di non votare la fiducia al Dl Aiuti innescando le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi e la crisi di governo.

Di Maio ha difeso Draghi negando che abbia drammatizzato gli avvenimenti in quanto è venuta meno l’unità nazionale: “Il partito di Conte non ha votato la fiducia a Draghi, è diverso da non votare un singolo provvedimento. Se non lo capisce, significa che non sa niente di grammatica istituzionale. Il fatto che il partito di Conte non abbia ancora preso una posizione fa capire quanto siano profonde le loro divergenze, questa incertezza si sta riversando sul governo”.

Senza giri di parole, l’ex esponente dei 5 Stelle infiocina Conte: “Io non mi aspettavo che un ex presidente del consiglio in una situazione così drammatica mettesse a repentaglio la sicurezza e la stabilità della nazione” e usa la scimitarra: “Non mi riferisco alla Russia, ma alla nostra sicurezza economica. Se da mercoledì Draghi non è più presidente del Consiglio, lo spread sale e aumentano i tassi sui mutui. Si scioglieranno le Camere e non potremo più approvare la riforma del fisco e la riforma della concorrenza e quindi perdiamo i fondi del Pnrr. Non possiamo più rifinanziare i decreti per il caro bollette e il caro energia. Salta la riforma del cuneo fiscale, il salario minimo, i bonus da 200 euro non potranno essere rinnovati e perderemo la battaglia europea sul tetto del gas. Questo è attentare alla sicurezza economica delle famiglie italiane. Se poi ci mettiamo che Conte sta prendendo questa decisione perché cala nei sondaggi e dobbiamo pagare i suoi problemi elettorali, mi sembra tutto assurdo”.

Il ministro mette in luce l’incoerenza di Giuseppe Conte ricordando che in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica a gennaio, inchiodò Draghi a palazzo Chigi sostenendo che “in un mare in tempesta il timoniere deve restare al timone”. E non era ancora scoppiata la guerra in Ucraina. “Conte non agisce per convincimenti, ma per opportunismo” sbotta infine Di Maio prima di far intendere che a breve nel suo gruppo "Insieme per il futuro" arriveranno altri scontenti a 5 Stelle.

 

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