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Dl aiuti, la grillina Castellone ufficializza la crisi di governo: “Non partecipiamo al voto di fiducia”

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“Confermo la non partecipazione al voto di fiducia”. Mariolina Castellone, capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, intervenendo in aula nella sua dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo sul decreto legge Aiuti ha di fatto certificato la crisi di governo, senza alcun ripensamento dell’ultima ora da parte dei grillini. "Non partecipiamo al voto a questo provvedimento perché non ne condividiamo né parte del merito né il metodo, ma questa nostra posizione si sottrae alla logica della fiducia al governo e dire che si indebolisce l'azione del governo quando si sta cercando di indicare con chiarezza la linea politica è falso. Chi vuole confondere i piani lo fa per strumentalizzare la situazione e dare a noi la colpa del momento di sofferenza che il Paese sta vivendo” le parole nell’Aula del Senato.

 

 

L'esponente Cinquestelle ha richiamato "tre concetti che abbiamo sentito spesso quest'Aula: responsabilità, stabilità, dignità. La responsabilità non è tacere, non è far finta che i problemi non esistano. Irresponsabili non siamo noi, irresponsabile è chi non dà risposte al Paese. La stabilità si costruisce su basi solide, sulle azioni che il governo mette in campo. La dignità è quella che stiamo difendendo oggi di un gruppo parlamentare e di una forza politica che si comporta da anni con lealtà ma subisce attacchi vergognosi”.

 

 

Castellone poi conclude: “Abbiamo accettato di sostenere questo governo con responsabilità, nonostante l’appoggio ha provato fortemente i cittadini che credono nel Movimento. Abbiamo subito attacchi e privazioni con una totale indifferenza rispetto alle nostre richieste, lo scopo di alcune forze politiche è stato solo quello di smontare alcune nostre misure, come il Superbonus e il reddito di cittadinanza. E il cashback che è stato cancellato senza consultarci, come si sta demolendo pezzo dopo pezzo il decreto dignità. E in questo - sottolinea la pentastellata in Senato - decreto nessuna delle nostre richieste è stata accolta”.

 

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