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Agorà, nel M5S pure il governista Carlo Sibilia minaccia Mario Draghi: “Così non votiamo il dl Aiuti”

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Il Movimento 5 Stelle continuerà a sostenere Mario Draghi fino al 2023? La domanda è rivolta al sottosegretario e deputato del M5S, Carlo Sibilia, ospite della puntata dell’8 luglio di Agorà, il talk show di Ra3 condotto da Giorgia Rombolà: “Dipende molto da quelle che saranno le risposte ai punti messi sul tavolo. Le difficoltà diffuse dei vari governi europei sono dovute al venire fuori da un periodo pandemico molto complesso, che ha provato politica e cittadini, oltre che le attività produttive, e alla crisi internazionale che c’è oggi. Succede tutto questo in una fase di transizione energetica, dai combustibili fossili alle rinnovabili. È riduttivo parlare di colori politici, servono sforzi maggiori”.

 

 

Rombolà fa notare a Sibilia che la stampa lo descrive come una delle “colombe” del M5S, cioè uno degli uomini al lavoro per ricucire tra i pentastellati e l’esecutivo: “Per me fare politica è risolvere i problemi delle persone e dei cittadini - dice il sottosegretario agli Interni -. Oggi ne vedo molti di problemi in persone e imprese, che non riescono a pagare le bollette, che hanno cartelle esattoriali da pagare, noi vorremmo diluirle senza more. Se le richieste del M5S messe sul tavolo saranno risolte, allora si continuerà con ancora più forza a sostenere il governo, altrimenti si faranno altre scelte. Abbiamo fatto riforme importanti e se tale processo continua, e io lo spero per il bene del mio Paese, si continua con maggior forza, altrimenti è complesso”.

 

 

“Il decreto aiuti - dice ancora Sibilia - purtroppo non risolve il problema dei crediti fiscali legati al Superbonus e lascia centinaia di cantieri a metà. Se non risolviamo alcuni problemi, questo tra gli altri, è evidente che sarà difficile votare il decreto al Senato. Non è il momento di fare dibattiti sui partiti politici ma quello di mettere al centro i temi e le proposte per imprese e famiglie. Quanto alla permanenza o meno del M5S al governo, non dipende da noi, ma piuttosto da quanto in concreto verranno prese in considerazione le nove proposte presentate a Draghi, dal tetto minimo ai salari al contrasto al caro bollette”.

 

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