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Francesco Lollobrigida e lo schiaffo a Giuseppe Conte: “Teatrino tragicomico per non mollare le poltrone”

Pierpaolo La Rosa
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Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha rilasciato un'intervista a Il Tempo dopo il non-strappo del Movimento 5 Stelle, che per ora resta nella maggioranza che sostiene il governo Draghi.

Come giudica il colloquio di ieri tra Mario Draghi e Giuseppe Conte?
«L'esito dell'incontro, o meglio di questo teatrino, da quello che leggiamo, è che sembra essere stato poco più che una pacca sulle spalle a mister penultimatum, alias Conte, che sacrifica come al solito le grandi battaglie, annunciate come inderogabili e poi risoltesi in un nulla di fatto. L'incontro è, invece, la conferma che il primo obiettivo delle forze politiche che sostengono il governo Draghi sia quello di restare, il più a lungo possibile, saldamente incollate alle poltrone».

Arriva, poi, l'ennesima fiducia sul decreto Aiuti.
«È evidente che il Parlamento è delegittimato. È stato totalmente disatteso l'esplicito auspicio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che all'atto del suo secondo insediamento aveva sottolineato tra gli applausi la necessità di agire in conformità del dettato costituzionale, dando alle Camere la possibilità di discutere con procedure ordinarie, non eccedendo in decreti che servono solo ad evitare e questo sul decreto Aiuti è ancora più manifesto - divaricazioni di carattere politico all'interno della maggioranza. Questo metodo è vergognoso, e le forze politiche che se ne stanno rendendo complici non solo si caricano di continui fallimenti nel presente, ma minano dalle fondamenta la stessa architettura democratica della nostra nazione».
 

Una maggioranza sempre più in difficoltà...
«È tragicomico-comico per il comportamento delle forze politiche e tragico per gli effetti sugli italiani - quello che sta avvenendo. Forze politiche che non hanno nulla in comune restano al governo in nome della poltrona, ma nel frattempo alzano barricate nel tentativo di arginare la loro continua perdita di consensi, dovuta alla incapacità di mantenere gli impegni assunti con gli elettori al momento del voto. Questa campagna elettorale anticipata sulla pelle dei cittadini sta portando conseguenze visibili a tutti, in una condizione congiunturale drammatica che vede l'inflazione alle stelle, la crisi energetica e la più grande emergenza di carattere internazionale di questo secolo come la guerra in Ucraina».

In tutto questo, viene ribadita la centralità di Fratelli d'Italia.
«Giorgia Meloni si conferma leader nazionale ed europea, riconosciuta come alternativa più credibile all'area progressista, punto di riferimento e di confronto con una Europa che pur mostrando le sue debolezze può essere rigenerata. Sotto questa luce vanno letti gli incontri di ieri a Strasburgo di Meloni con il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, di area popolare, votata anche dall'Ecr, e con il nuovo primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, aderente al gruppo dei Conservatori europei. Al di là dei detrattori e della propaganda interna, questo dimostra una centralità che FdI e la sua leader hanno sul versante nazionale ed internazionale».

 

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