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Antonio Tajani incalza il M5S: “Fanno i capricci e danneggiano l'Italia”. Poi striglia il Pd

Christian Campigli
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Una tensione perpetua. Che certo non giova al Paese e all’unità del governo. I continui tira e molla dei grillini hanno stancato Forza Italia, che, attraverso il suo numero due, ha mostrato tutta la propria frustrazione per una situazione diventata, di giorno in giorno, sempre più grottesca. Quasi kafkiana. “Noi stiamo cercando di puntare alla soluzione dei grandi problemi, a cominciare dall'altissima inflazione. Lavorare nell'interesse di un partito creando danni a un intero Paese non è certo quello che ci chiedono gli italiani. Il governo deve andare avanti a lavorare sul Pnrr, sul sostegno alle imprese, sulla difesa del potere di acquisto, sull'abbattimento delle tasse per le imprese e non perdere tempo con i capricci del M5S, con prese di posizione che danneggiano anche l'immagine dell'Italia”. Parole chiare, nette e perentorie, quelle pronunciate dal coordinatore nazionale di Forza Italia ed eurodeputato del Partito Popolare Europeo, Antonio Tajani, durante una serie di interviste all'Eurocamera, rese note questa mattina dall’agenzia di stampa Ansa.

 

 

Il vice di Silvio Berlusconi non lesina critiche nemmeno al Partito Democratico. E al desiderio, tutt’altro che nascosto, di Enrico Letta di portare avanti proposte di legge identitarie per la sinistra, viste come fumo negli occhi a destra. “Mi auguro che anche il Pd la smetta di insistere con argomenti che non fanno parte del programma di governo. Non possiamo accettare di votare il provvedimento sulla cannabis o una proposta sullo ius scholae che non va nella direzione dei giovani non italiani e non è equilibrato”. In attesa di capire quale sarà la vera posizione dei grillini, che oscillano tra la voglia di restare in maggioranza (e all’interno del campo largo disegnato dal segretario dem per le prossime elezioni) e quella di rompere, andare al voto anticipato e tornare allo spirito più movimentista. Tra mille dubbi, una certezza: Forza Italia è diventata un partito di centro. Con un’evidente propensione governista.

 

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