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Incontro Draghi Conte, il governo resta in piedi. Le condizioni del leader M5s: "Chiarezza su reddito e superbonus"

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È il giorno più lungo. Giuseppe Conte esce da Palazzo Chigi dopo il faccia faccia con il premier Mario Draghi. Quasi un'ora e mezza per cercare di trovare un punto d'incontro e tenere in piedi il governo. L'esecutivo lavora per trovare una mediazione, saltata ieri dopo una giornata di trattative, sul dl Aiuti. Contro il provvedimento, che stanzia 23 miliardi di euro a sostegno di famiglie e imprese, pesano l'ostruzionismo dei 5 Stelle e 400 emendamenti.

Il leader del MoVimento Cinque Stelle annuncia che lo strappo non c'è e il governo (per ora) resta in piedi ma spiega a quali condizioni. “Noi siamo disponibili a condividere una responsabilità di governo, come abbiamo fatto sin qui in modo sottolineo sempre leale e costruttivo - dichiara ai giornalisti che lo assalgono in piazza Colonna - ma occorre un forte segno di discontinuità”. E spiega: "Ieri sono raddoppiati i prezzi di elettricità e gas, la previsione è che in autunno ci sarà un incremento vertiginoso e incontrollabile. Dobbiamo intervenire a favore di famiglie e imprese con un intervento straordinario. 200 euro di bonus una tantum non servono, dobbiamo assolutamente intervenire immediatamente per tagliare il cuneo fiscale a beneficio dei lavoratori, dobbiamo approvare il salario minimo". 

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