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Governo Draghi, Giuseppe Conte minaccia la crisi: tempo scaduto

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Giuseppe Conte torna ad abbaiare contro il governo Draghi. Il capo politico del M5s ha parlato davanti all'assemblea dei parlamentari grillini illustrando le richiesta fatte al premier nelle ultime ore. Sembra un aut aut all'esecutivo ma non ci crede proprio nessuno. Cosa farebbe Conte senza governo? Continuerebbe a perdere parlamentari come ha fatto nelle ultime settimane? Si limiterebbe a un appoggio esterno per stare col piede in due staffe? Insomma Conte fa la voce grossa ma non trema nessuno, tanto meno il diretto interessato Mario Draghi.

«Bisogna cambiare marcia, bisogna intervenire con una serie di interventi sociali contro i rincari dell’energia, l’inflazione e il lavoro povero. Noi non abbiamo giurato fedeltà a Draghi, abbiamo giurato fedeltà agli italiani e al Paese. Se non riusciamo a perseguire i nostri obiettivi per gli italiani viene meno la ragione di essere qui». Così il leader del MoVimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervenendo all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari. «Se il governo e il premier Draghi che ha ascoltato con attenzione sceglierà di perseguire gli obiettivi della giustizia sociale, di perseguire la transizione ecologica senza arretramenti - ha aggiunto - se capirà l’importanza di intervenire adesso per evitare che famiglie e imprese si ritrovino sul lastrico, noi ci saremo, altrimenti faremo le nostre scelte e ce ne assumeremo la responsabilità». «Ho detto al premier Draghi che noi non possiamo, nell’indifferenza dell’esecutivo, combattere da soli una battaglia per il salario minimo. Sono 4,5 milioni i lavoratori che prendono buste paga indecorose». Per Conte «l’esecutivo deve battere un colpo e dare chiare indicazioni di priorità di questa riforma».

 

 

 

 

«Non sono andato a Palazzo Chigi a dare rassicurazioni sulla nostra permanenza al governo, come ho letto da qualche velina che è uscita poco dopo. Noi siamo una forza politica seria, abbiamo una linea coerente e ho parlato un linguaggio di verità. Ho spiegato al premier Draghi il forte disagio politico che abbiamo accumulato nel corso del tempo. Ho spiegato che la nostra è una comunità che si interroga inquieta sulle ragioni di proseguire la collaborazione a sostegno del Governo - ha aggiunto -. Ho cercato di interpretare i messaggi che ci arrivano dalla base, la comunità ha bisogno di capire se ci sono le condizioni per proseguire il sostegno al Governo. La nostra non è una comunità che perde tempo in polemiche inutili, che non vuole volgere le spalle al Paese, ma ho consegnato al premier un documento con obiettivi politici chiari. È inaccettabile dovere ogni giorno respingere attacchi ed emendamenti al reddito di cittadinanza. Se si tratta di migliorare le politiche attive, è un altro discorso, e su quello noi ci siamo».

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