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Terremoto 5Stelle, è scissione. Luigi Di Maio fa nuovi gruppi: quanti parlamentari si porta via

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La scissione nel Movimento 5 Stelle è ormai cosa fatta mentre al Senato si prepara un pomeriggio di fuoco. Sono sette le firme formalizzate a Palazzo Madama per il nuovo gruppo nato dalla scissione di Luigi Di Maio dal Movimento 5Stelle. Secondo quanto apprende LaPresse, ci sono Fabrizio Trentacoste, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Antonella Campagna, Simona Nocerino, Leonardo Donno e Sergio Vaccaro. Emiliano Fenu invece, annoverato tra i dimaiani, uscirà dal Movimento ma ancora non avrebbe deciso di abbracciare il progetto del ministro degli Esteri. Sono 22 invece alla Camera, tra cui Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Vincenzo Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana e Filippo Gallinella. 

 

 

Lo scouting tra i grillini che potrebbero seguire Di Maio in nuovi gruppi parlamentari è iniziato ieri e si è intensificato nelle ultime ore. "Telefoni roventi, stanno provando a sondare tutti...", confida un eletto grillino all’Adnkronos. Conta e totonomi sono in continua evoluzione. Alla Camera il nuovo gruppo plasmato dal titolare della Farnesina sarebbe già pronto: "Il numero esatto dei componenti ancora non c’è perché potrebbero aggiungersi ulteriori indecisi dell’ultima ora ma penso che nel pomeriggio avremo il numero definitivo", spiegava stamane un deputato ’dimaiano'.

 

Al Senato Di Maio potrebbe contare su una decina di senatori. "La questione numerica è ininfluente. Per formare un gruppo servirebbe un simbolo: che siano dieci o venti, la sostanza non cambia", spiega un dimaiano. 

 

Secondo l'Agi sarebbe di undici senatori e ventiquattro deputati il nucleo dei parlamentari pronti a seguire il ministro degli Esteri. I senatori hanno già informato la capogruppo Castellone e così stanno facendo i deputati con la guida M5s Crippa a Montecitorio. La comunicazione verrà poi inviata ai presidenti del Senato Casellati e al presidente della Camera Fico. 

Ieri il senatore Vincenzo Presutto parlando alla web tv del Riformista aveva parlato di secessione possibile perché "il Movimento 5 Stelle sta vivendo una crisi epocale. Sono stati sradicati i valori fondanti. Parliamo del due per mille. Si parlava di un movimento che non voleva contributi pubblici. Avevamo un sistema democratico partecipativo dal basso. Oggi invece abbiamo un sistema dove le nomine sono tutte quante designate. Non c’è un processo democratico elettorale. Ci si limita alla ratifica". "Se non ci saranno soluzioni alternative" alla risoluzione che non impegna il governo a portare in parlamento ogni singolo invio di armi all'Ucraina, "potrebbero sorgere dei problemi", ha detto il grillino.

 

In mattina Beppe Grillo aveva scritto in un post  in mattinata Beppe Grillo in un post sul suo blog aveva scritto: "Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà". Sarà accontentato. 

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