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Francesco Giavazzi e gli errori della Bce: “Sbagliato alzare i tassi”. La bordata e il malumore di Mario Draghi

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Il rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce non è stata gradita a Palazzo Chigi. Ad esporre il malumore italiano per la mossa voluta dalla Banca centrale europea è Francesco Giavazzi, consigliere economico di Palazzo Chigi, nel corso del Premio Alberto Giovannini organizzato da Webuild: “Lo spread e l'aumento dei tassi d'interesse ridurranno non subito, ma tra qualche mese, la domanda privata. La Bce  promette di alzare i tassi per rispondere all'aumento dell'inflazione con uno strumento sbagliato. Noi non abbiamo una inflazione da domanda come negli Usa ma abbiamo una inflazione legata al prezzo del gas. Quindi a fronte della riduzione della domanda privata dei prossimi mesi dobbiamo accelerare il Pnrr”.

 

 

A fine giugno termineranno gli acquisti di titoli da parte della Bce e il 21 luglio cominceranno a salire i tassi di interesse, ora negativi, una scelta che inciderà sul costo del debito pubblico italiano, salito al 150% del Pil. Scatenando subito una bufera nei mercati con il pesante rosso della Borsa di Milano: “La ragione per cui c'è uno spread che alza il costo del debito in Italia è il rapporto tra debito e Pil. Il nostro spread - ha continuato Giavazzi, fedelissimo di Mario Draghi - è identico a quello di Paesi che hanno lo stesso rapporto tra debito e Pil. Quindi non c'é nulla di speciale che riguarda l'Italia. Oggi la priorità numero uno è ridurre il rapporto debito/Pil e lo possiamo fare accelerando Pil. Il Pnrr può consentircelo”. Parole che non passeranno di certo inosservate a Bruxelles.

 

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