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Abolire il reddito di cittadinanza, Matteo Renzi dichiara guerra al sussidio di Stato (e a Conte)

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Christian Campigli
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Come un martello pneumatico. Che batte sempre sullo stesso punto. Dopo aver parlato per settimane di magistratura, complice anche l'uscita del suo libro, “Il Mostro”, Matteo Renzi torna ad un suo classico cavallo di battaglia: l'abolizione del reddito di cittadinanza. “Vivere con settecento euro al mese, dopo aver lavorato una vita, sono una vergogna. Se pensiamo poi che c'è chi, grazie al reddito di cittadinanza, prende cinque, seicento euro al mese senza fare niente. Per questo noi diciamo basta sussidi, le pensioni e gli stipendi devono aumentare, anche se a dirlo sembra una cosa banale”.

Parole secche e perentorie, quelle del nativo di Rignano, intervenuto questa mattina a Isoradio. “Oggi chi vuole tentare di fare un lavoro sulla base di quello che ha studiato, le occasioni le trova. Il problema è che è pagato troppo poco. Un ragazzo che è laureato in ingegneria, al primo stipendio prende molto meno dei suoi colleghi che vivono in altri Paesi europei, Questo è il punto. Basta sussidi, perché sono soldi che vengono sottratti ai pensionati e ai giovani laureati”. Il sussidio di Stato crea, quotidianamente, grandi tensioni nel mondo politico.

Un argomento che, certamente, sarà al centro anche della campagna elettorale in vista del voto di marzo. Per i Cinque Stelle rappresenta la legge simbolo del loro mandato, appoggiati in questa battaglia, pur con mille distinguo, dall'universo di movimenti a sinistra del Pd. Il partito guidato da Enrico Letta nicchia, consapevole, obtorto collo, di doverlo difendere per mantenere viva l'alleanza nel campo democratico.

Dall'altra parte dello steccato Italia Viva ha posizioni molto simili a quelle del centro destra. Solo ieri Giorgia Meloni ha ribadito come i soldi usati per il reddito di cittadinanza debbano essere convogliati su un robusto taglio delle tasse sul lavoro. Per rendere cioè più leggero il cosiddetto cuneo fiscale. Una convergenza che, sostengono i maligni, potrebbe avvicinare ulteriormente l'ex sindaco di Firenze e la coalizione dei conservatori.

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