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Primo ok al ddl concorrenza: luce verde del Senato. Ma è tensione tra Lega e Fratelli d'Italia

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Via libera da parte dell’Aula del Senato al ddl concorrenza. Il provvedimento, che passa adesso all’esame della Camera, ha ricevuto l’ok di Palazzo Madama con 180 voti favorevoli, 26 contrari, un solo astenuto. Negli scorsi giorni era andato in scena un cdm straordinario convocato da Mario Draghi per chiedere ai partiti di maggioranza di accelerare con l’approvazione: l’input del presidente del Consiglio, dopo l’accordo tra le diverse forze politiche, è stato rispettato.

 

 

Nel frattempo ci sono state scintille in Aula tra Lega e Fratelli d’Italia, alleati di coalizione ma su sponde opposte rispetto al governo Draghi. Al momento di dover votare gli emendamenti agli articoli del ddl concorrenza, il capogruppo del Carroccio a palazzo Madama, Massimiliano Romeo, ha confessato di «non comprendere» il comportamento di Fdi sul tema balneari: «Visto che sono contro tutto il lavoro che è stato fatto perché non è stato presentato un emendamento soppressivo per l’Aula? Io ho bisogno di capirlo, sennò viene il sospetto che politicamente fuori si vada a raccontare una storia e poi nella sostanza si approvi l’accordo che il governo ha fatto. Una volta per tutte bisogna essere chiari davanti ai cittadini italiani». 

 

 

A replicare «al collega Romeo» è stato poco dopo il capogruppo del partito di Giorgia Meloni, Luca Ciriani, ricordando che «i nostri emendamenti sono stati tutti puntualmente depositati in commissione, tutti puntualmente bocciati da chi adesso forse ha qualche crisi di coscienza e vuole imputare a noi errori che non ci appartengono. Noi abbiamo una posizione chiara e corretta. Gli emendamenti dal punto di vista regolamentare sono stati preclusi, motivo per cui non sono depositati». «La verità fa male - ha quindi aggiunto il senatore di Fdi -, e ricordo che il modo più semplice per abrogare un articolo è votare contro, non servono emendamenti. Tutto il resto fa parte dei problemi dei partiti, del posizionamento e delle difficoltà all’interno della maggioranza. Avete scelto una strada, è la vostra, noi la rispettiamo, però non venite a incolparci di colpe che sono vostre e non nostre». 

 

 

La replica ha però innescato un nuovo intervento da parte di Romeo: «Da quello che mi hanno spiegato a livello regolamentare gli emendamenti che vengono bocciati in commissione si possono ripresentare in Aula. La mia domanda è: precluso o non precluso, se la pensavo come dite voi, io lo avrei presentato. Non venite quindi a insegnare a noi come è il regolamento. Diciamo che so sentendo lo scricchiolino delle mani di chi si arrampica sugli specchi». A chiudere il botta e risposta è stato quindi il vicepresidente di turno, Ignazio La Russa, con un laconico: «Interessantissima questa polemica…».

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