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Indennizzi, scadenze e durata delle concessioni balneari. Sulle spiagge una lunga mediazione senza esito

Domenico Alcamo
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Mario Draghi prova la stretta sul Ddl Concorrenza, convocando un Consiglio dei Ministri straordinario, chiedendo l'assenso (che i componenti dell'assise accordano) per porre la fiducia al provvedimento. E cercare così di togliere il testo dall'incaglio. Che, come oramai noto da settimane, riguarda il nodo delle concessioni balneari. Al momento, i punti in gioco sono pochi, ma comunque rilevanti. Il più importante, sicuramente è quello delle scadenze. Si parte dalla recente sentenza del consiglio di Stato, recepita dal governo, che sanciva l'efficacia delle attuali concessioni fino al 31 dicembre del 2023, e un emendamento del governo stabiliva la messa a gara per quella data. Sulla durata delle concessioni è il primo punto. Qui, Lega e Forza Italia volevano applicare una forbice temporale transitoria, compresa tra i due ai cinque anni, specie recependo l'allarme dell'Anci che ha sottolineato le enorme difficoltà per i Comuni di svolgere le procedure entro la data indicata dal Consiglio di Stato. Anche il Pd non è contrario ad allungare.

 

 

Su questo, però, si rileva la contrapposizione del Movimento 5 Stelle, che non è d'accordo. Su questo lato, il punto di caduta potrebbe essere una deroga parziale, laddove esistano oggettive difficoltà da parte dei Comuni per espletare queste procedure. E ciò non consentirebbe, in ogni caso, di andare oltre un altro anno, dunque un periodo ben inferiore rispetto a quello richiesto da gran parte delle formazioni della maggioranza. L'altro aspetto, riguarda invece gli indennizzi per quelli che perderanno la loro concessione. Sul punto ha molto battuto il centrodestra di governo, chiedendo un ristoro congruo sulla base di una perizia ad opera di un professionista abilitato. E partendo da alcuni parametri, ossia i beni che l'impresa ha messo in campo per svolgere la propria attività e l'avviamento. Riconoscendo a chi esce un danno aziendale, al netto degli ammortamenti.

 

 

Infine, c'è il tema dei bandi, dove la Lega chiede una sorta di prelazione a favore di chi è stato concessionario per svariati anni. Su questi argomenti, dunque, si incentreranno le mediazioni dei prossimi giorni, in attesa che la prossima settimana la Commissione industria del Senato riprenda l'esame, con il voto degli emendamenti.

 

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