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Lotteria degli scontrini e cashback, tutti i flop delle lotte del M5s

Gaetano Mineo
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Cashback e la lotteria degli scontrini, ennesimi flop. Nessun colpo è stato dato all’evasione fiscale e scarso è stato anche l’interesse degli italiani alla riffa di Stato. Due iniziative introdotte con leggi di Bilancio, rispettivamente 2020 e 2017 e bocciate con cifre alla mano dalla Cgia di Mestre. In un rapporto dettagliato, l'Associazione artigiani e piccole imprese veneziana, in merito al cashback evidenzia il suo elevato costo per lo Stato, ben 4,75 miliardi di euro contro un recupero dell’evasione «nettamente inferiore». Non a caso è stata una delle prime misure che Mario Draghi ha fatto saltare, sospendendone la sua applicazione dallo scorso giugno, facendo esplodere i pentastellati. E già, perché il cashback è una delle genialate 5stelle, a firma Conte2. Una delle tante trasformatasi in flop certificato da cifre e atti. Certo, non menzioniamo minimamente l’abolizione della povertà annunciata dai grillini dal balcone di Palazzo Chigi, sarebbe difficile trovare le giuste parole. Ma di certo, possiamo ricordare l’allora premier, Giuseppe Conte e il suo vice, Luigi Di Maio, immortalati con sorrisi a trentadue denti nel tenere insieme la tessera gialla del reddito di cittadinanza. Era febbraio 2019, da allora a oggi il RdC è costato agli italiani quasi 20 miliardi di euro (per l'esattezza 19,83 miliardi), dando lavoro a circa il 20 per cento dei percettori, ovvero l'80 per cento è ancora senza impiego. Per non parlare delle migliaia di casi di percezione indebita del reddito. Milioni di euro che non si sa quando torneranno nella casse dello Stato. Per non parlare ancora dei navigator nati per trovare lavoro ai disoccupati e ora da disoccupati sono loro a trovare un lavoro. Scenari pirandelliani. Altro flop, come detto, è la lotteria degli scontrini, entrata in vigore il primo febbraio dell’anno scorso. Di certo, gli italiani/consumatori non ne sono stati attratti. Stando ai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, se a marzo del 2021 gli scontrini mensili associati alla lotteria avevano sfiorato il picco massimo di 25 mila unità, successivamente c’è stata una costante contrazione. E così lo scorso autunno il numero mensile è sceso poco sopra 5 mila. E per meglio capire, la Cgia segnala che solo di alimentari e bevande analcoliche, le famiglie nel 2020 hanno realizzato acquisti mensili per 12 miliardi di euro. Insomma, se per lo Stato l'obiettivo è erodere sempre di più il nero e incentivare i pagamenti elettronici, finora i risultati son stati più che magri.

A questo punto, si tira fuori un altro coniglio dal cilindro, per salvare il salvabile. L’obiettivo è coinvolgere sempre più italiani alla lotteria degli scontrini ma questa volta con vittoria immediata, al momento del pagamento elettronico. L’annuncio arriva dal sottosegretario al Mef, Federico Freni: «Si tratta di una norma già scritta, concordata, su cui non c'è alcun problema politico, che verrà inserita nel primo contenitore legislativo utile che può essere il dl Semplificazione: si tratta di una misura essenziale». Ricordiamo che attualmente, le estrazioni della lotteria avvengono settimanalmente (ogni giovedì) e mensilmente (ogni secondo giovedì del mese). Con la nuova formula, invece, se il tagliando è vincente, lo si saprà subito. In sostanza, una sorta di «gratta e vinci». Dunque, adesso si attende soltanto che la proposta, circa la verifica istantanea della lotteria degli scontrini, venga inserita in un provvedimento legislativo per avere il via liberà e quindi poter essere applicata.

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