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La provocazione del grillino Nicola Grimaldi: "Dopo Zelensky sentiamo anche Putin alla Camera“

Carlo Solimene
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È stato fissato per martedì prossimo alle 11 il videocollegamento del presidente ucraino Volodimir Zelensky con la Camera dei deputati. Un intervento sollecitato dall'ambasciata di Kiev e subito accolto dal presidente di Montecitorio Roberto Fico, noncurante dei distinguo sorti all'interno del gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle. In ultimo quello del deputato Nicola Grimaldi che, facendo sue le perplessità già espresse da altri colleghi grillini come Enrica Segneri sull'«inopportuna sovraesposizione» dell'Italia, ieri in un'intervista a Repubblica.it ha invitato Fico a organizzare una videoconferenza anche con il presidente russo Vladimir Putin «per sentire anche la controparte». E proprio per evitare potenziali e imbarazzanti incidenti a Montecitorio si è deciso che la seduta sarà accompagnata da un unico altro intervento, quello del premier Mario Draghi. Anche se non è escluso che i «dissidenti» - oltre ai «malpancisti» grillini ci sono anche gli ex pentastellati confluti nel gruppo «L'Alternativa» e alcuni esponenti di LeU - decidano di manifestare in altro modo la propria contrarietà.

 

 

All'incontro, peraltro, saranno presenti anche i senatori e, inevitabilmente, i fari saranno puntati su Vito Petrocelli, presidente grillino della commissione Esteri di Palazzo Madama, che ha già criticato la decisione della maggioranza di inviare armi all'Ucraina. Un eventuale contestazione rappresenterebbe un inedito nel lungo «tour» in videoconferenza di Zelensky che, in queste settimane, ha già parlato al Parlamento europeo, a quello inglese, a quello statunitense e a quello tedesco, raccogliendo ovunque standing ovation. E dimostrandosi anche un comunicatore piuttosto abile. Agli inglesi ha citato la resistenza di Winston Churchill contro i nazisti, con gli americani ha definito le settimane di guerra come un «undici settembre quotidiano», ai tedeschi ha parlato di un «nuovo muro» che già sta attraversando l'Europa come conseguenza del conflitto. L'augurio è che, fino a martedì, una auspicabile descalation del conflitto possa sgombrare il campo dalle polemiche.

 

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