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Carlo Sibilia confonde l'Unità d'Italia con il 2 giugno

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Bentornato Carlo Sibilia. Il sottosegretario agli Interni grillino passato indenne dal Conte I al Conte Bis e poi «ereditato» da Draghi anche nel «governo dei migliori», da un po’ di tempo aveva fatto perdere le sue tracce. Lo si ricordava impegnato a smascherare la bufala dello sbarco sulla luna o pronto a caldeggiare proposte di legge per i matrimoni uomo-animale. Poi, però, le ultime cronache risalivano a oltre un anno fa e lo descrivevano indaffaratissimo nel ripulire i suoi profili social dagli eccessi del passato - compresi gli inviti ad arrestare Draghi - pur di non abbandonare l’agognata poltrona con l’ultimo cambio di governo.

Oggi, però, giovedì 17 marzo il buon Sibilia è tornato alla ribalta. Celebrando, nel giorno in cui ricorre l’Unità d’Italia, la festa della Repubblica... «Auguri alla nostra Repubblica» ha scritto su Twitter, ribadendo quanto sia importante vivere «in un Paese libero e democratico, guidati da una Costituzione illuminata». Costituzione, però, che sarebbe arrivata quasi 90 anni dopo il 17 marzo 1861. Tanto che qualcuno, collegando il tweet del sottosegretario alla giornata climaticamente piuttosto calda, ha commentato stupito: «Ma siamo già al 2 giugno.
C.S.

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