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Ha tanta paura, cosa si nasconde dietro la censura di Putin

Federica Pascale
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“Nel momento in cui un aereo che non deve volare viene abbattuto, siamo già ad una fase successiva. A quel punto siamo in guerra. Magari in tre giorni è finito tutto, perché noi siamo molto più forti di lui, però magari no, e qualcosa potrebbe accadere. Attenzione". Così Anna Maria Bernini, ospite di Veronica Gentili a Controcorrente, che, durante la puntata di sabato 5 marzo, si è espressa sulle ultime notizie che arrivano dal fronte russo ucraino.

“La no fly zone sarebbe uno step ulteriore della guerra e sarebbe una decisione ulteriore che dovrebbe essere presa dalla comunità internazionale, e in particolare dall'Europa” afferma la senatrice e capogruppo di Forza Italia. “Credo che questa sia soprattutto una guerra di opinione, di informazione e disinformazione e ho la sensazione che Putin abbia manifestato una grande debolezza” avverte, riferendosi alle ultime mosse del presidente russo, che ha ordinato la censura di Stato, bloccando di fatto il flusso di informazioni sulla guerra. “Questo significa che Putin ha paura, anche se sono parole grosse perché mi sembra che Putin il senso della paura lo conosca in maniera più mitigata rispetto al resto dell'umanità, però sicuramente Putin non vuole che si veda cosa sta succedendo in questo momento in Russia” spiega la senatrice.

 

 

 

 

La borsa domestica russa è ferma, si formano code davanti ai bancomat e alle farmacie, “si comincia ad avvertire l’impatto delle misure restrittive”. Certamente l’economia russa è stata costruita in maniera tale da resistere più di altre alle dinamiche esterne al Paese ma “è fortemente interconnessa, quindi non può non risentire di quello che stiamo facendo ora, in termini di limitazioni, così come non potremmo non risentirne noi” ammette. “È la guerra, bellezza!” ironizza, spiegando che certamente noi occidentali pagheremo per la difesa della libertà, soprattutto a causa della “nostra incapacità di essere energeticamente autosufficienti”.

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