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"Menomale che è un avvocato...". Giuseppe Conte è lo zimbello dei grillinI: il retroscena ad Omnibus

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Un brutto colpo per Giuseppe Conte e la sua leadership del Movimento 5 Stelle dopo la decisione del tribunale di Napoli di sospendere il nuovo statuto e la conseguente nomina dell’ex presidente del Consiglio a numero uno del partito. Francesco Specchia, giornalista ed ex capo-redattore di Libero, è ospite della puntata dell’8 febbraio di Omnibus, programma mattutino di La7 con Alessandra Sardoni alla conduzione, e non risparmia feroci critiche a Giuseppi: “Si sapeva che c’era questa situazione, Grillo e Casaleggio avevano avvertito tutti nei giorni precedenti al distacco dalla piattaforma Rousseau. Conte ha seguito delle procedure del tutto irregolari, meno male che è avvocato… Lo ha detto qualcuno all’interno del Movimento. Conte si è lasciato prendere dal fatto della presa del comando del M5S il prima possibile e poter procedere con i suoi piani. Ma questa cosa ha determinato una spaccatura maggiore all’interno di un Movimento che è già balcanizzato. Di Maio si è dimesso due giorni prima dal comitato di garanzia e poi è arrivata questa decisione dal Tribunale di Napoli, ci sono delle strane coincidenze. Adesso ci troviamo in un gioca dell’oca, si riparte dall’inizio, Conte rimette in discussione la leadership”. 

 

 

“Di Maio - prosegue Specchia - sta lavorando da più settori contro Conte, lavora all’interno del governo e quindi continua ad aumentare il proprio network e la propria credibilità, è in attesa molto democristiana, il suo attendismo si vede in ogni mossa, sul referendum della giustizia e della cannabis e soprattutto le elezioni amministrative, che per il M5S saranno un bagno di sangue senza le alleanze con il Partito Democratico. Ci sarà - la fosca previsione del giornalista sul destino dei pentastellati - la morte politica sul territorio, a lungo andare si rischia l’annientamento completo”. Tra la stangata dalla giustizia e le mosse del ministro degli Esteri non è un bel momento per Conte.

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