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Superbonus frenato dalle norme. La Lega punta a rimetterlo in moto: più cessioni dei crediti

Leonardo Ventura
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Tutti al lavoro per proporre modifiche alla normativa che ha bloccato il superbonus edilizio al 110%. Lo stop alle cessioni del credito reiterate tra intermediari per evitare truffe, ha di fatto paralizzato il mercato finanziario che sui vari passaggi lucrava ma assicurava liquidità. Così la Lega è in movimento sul tema. «Proposta ragionevole e concreta: va modificata una norma del Dl Sostegni Ter sulla cessione dei crediti. Bene prevenire le frodi, ma senza penalizzare famiglie e imprese che stanno facendo ristrutturazione edilizia. La Lega ha già pronto l'emendamento» detto il leader della Lega Matteo Salvini.

 

 

Ma anche il M5s che ha sempre rivendicato la paternità della misura è pronta a scendere in campo. «Condividiamo l'esigenza di mettere in campo meccanismi di maggiore trasparenza e tracciabilità, ma questo non può coincidere con il blocco totale del meccanismo della cessione del credito legato al Superbonus 110%. I nostri emendamenti al decreto Sostegni-ter introducono procedimenti di digitalizzazione e certificazione che consentono un maggior controllo sulla circolazione dei crediti: il sistema permette di sapere a chi vanno e cosa se ne fa, in modo da evitare truffe. Questo ci consentirà di riaprire, sempre per via emendativa, alla libera circolazione dei crediti da e verso soggetti autorizzati, come banche e intermediatori finanziari». Così i parlamentari del MoVimento 5 Stelle del tavolo di lavoro sul Superbonus.

 

 

«Resta il fatto - aggiungono deputati e senatori - che la scelta di limitare la circolazione dei crediti fiscali Superbonus a un'unica cessione, operata dal presidente Draghi e dal ministro Franco nel decreto Sostegni-ter, ha già determinato il blocco di molti cantieri e le comprensibili proteste di famiglie, imprese, tecnici e istituti di credito». «Proprio per alleviare gli effetti di questa ulteriore fase di incertezza, in attesa della conversione in legge del decreto con le nostre modifiche, abbiamo proposto di dare più respiro ai lavori sulle unifamiliari: i nostri emendamenti prevedono infatti l'eliminazione del vincolo del 30% dei lavori effettuati al 30 giugno 2022, con la possibilità di fruire del Superbonus anche dal 2023, seppure con progressive diminuzioni della percentuale di lavori agevolati» concludono i pentastellati.

 

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